di Marinella Mondaini per l'AntiDiplomatico
A Mosca ieri si è tenuta la Linea Diretta, un grande appuntamento del popolo russo con il suo presidente, durato più di 4 ore. Vladimir Putin è riuscito a rispondere a diverse decine di domande. In totale ne sono arrivate 1 milione e mezzo. Il presidente pian piano le esaminerà, ai problemi evidenziati verranno prese le dovute misure e risposte per risolverli.
Non tutto dipende da Putin, ci sono i governatori e dirigenti locali nelle repubbliche, regioni, città e villaggi che poi devono applicare le direttive e governare al meglio, cosa che a volte non riesce. Ma questo contatto diretto tra Putin e il popolo russo è fondamentale e importantissimo, perché il presidente ha il polso della situazione a livello capillare in un paese enorme dai confini infiniti, con condizioni climatiche pesanti. Con le sue annuali Linee dirette con la popolazione russa, Putin ha fatto in modo che il potere delle autorità in Russia sia diventato aperto, mostrando i disservizi e anche le critiche.
Putin come sempre ha risposto con grande umiltà e scusandosi per non essere riuscito a dare a tutti la parola in sala. I giornalisti stranieri hanno potuto fare le loro domande senza limiti o censure di sorta. C’è stato un momento esilarante, ma eloquente, quando il suo portavoce Peskov che fungeva da moderatore, ha proposto di dare la parola alla giornalista del New York Times, ma Putin lo ha fermato, dicendo che preferiva che desse prima la parola al corrispondente cinese dell’Agenzia Statale d’Informazione “Xinhua News Agency” e dopo alla corrispondente statunitense. In tal modo Putin ha confermato la sua abilità nel sottolineare le posizioni più importanti “senza sbatterle in fronte”, ma con sottili accenni, rimarcando la priorità della sua politica estera.
A proposito di giornalisti stranieri, bisogna notare che oggi non solo un giornalista russo non può fare una domanda durante una conferenza stampa in un paese occidentale, ma non è neppure ammesso. Perciò i tanto decantati principi e valori occidentali di “libertà di parola” o “democrazia” l’Occidente li ha annullati da solo.
Dall’evento di oggi, risultano rilevanti alcune risposte date da Putin, a cominciare dalle "uova", il problema evidenziato dalla Castelletti, zelante inviata in Russia per La Repubblica, nella sua propaganda antirussa. Putin ha detto: "Ho discusso col Ministro dell'Agricoltura il problema delle uova, la situazione dei prezzi migliorerà presto, le decisioni sono state prese per risolvere il problema che è dipeso dal fatto che le autorità russe non hanno aperto in tempo l'importazione delle uova e i prezzi sono aumentati perché è aumentata la domanda, mentre la produzione no. A mio parere è stato un fallo del governo".
Poi sul tema dell'Ucraina Putin ha dichiarato, rispondendo alla domanda del giornalista della Tass: "L'intero sud-est dell'Ucraina è sempre stato pro-russo, perché è un territorio storico russo. In Turchia sanno bene che tutto il territorio attorno al Mar Nero come risultato delle guerre russo-turche è andato alla Russia. Cosa c'entra qui l'Ucraina? L'Ucraina non ha nulla a che fare con queste terre (il sud-est ucraino, N.d.T.), non c'entra niente con la Crimea e nemmeno con le terre sul Mar Nero, così come Odessa, che è una città russa. Noi lo sappiamo. Tutti lo sanno bene. Ma loro si sono voluti inventare ogni sorta di sciocchezza storica".
Ma in Italia, i “grandi conoscitori" di storia dell'Ucraina, ma soprattutto servi dei padroni americani che dettano la narrazione sui giornali italiani, non sono d'accordo con Putin. Uno dei corifei della fabbrica di russofobia Agliastro, ha scritto: "ora Putin rivendica anche Odessa: “È russa”. Il capo del Cremlino parla per la prima volta da quando le truppe russe hanno invaso l’Ucraina nel febbraio del 2022"
Per prima cosa Putin non ha rivendicato assolutamente nulla, come si può vedere dalla precisa, letterale mia traduzione della sua risposta, Putin ha solo detto che Odessa è una città russa e questa è una verità storica o vogliamo mettere in discussione anche questo?
Odessa è stata fondata nel 1794 da Caterina La Grande, faceva parte della Novorossja, quando ancora di Ucraina non c'era ombra! Odessa è stata fondata dai russi, è davvero una città russa fino al midollo; non è nemmeno "una città ucraina fondata dagli italiani", secondo un'altra sciocchezza messa in circolazione da pseudostorici, gli italiani c'erano sì, come tanti altri stranieri, i greci per esempio, che arrivarono prima degli italiani, poi i tedeschi, polacchi, francesi, ecc.
Inoltre Putin ha aggiunto che dopo che Lenin, durante la formazione dell'Unione Sovietica ha inserito le terre russe nella Repubblica Socialista Sovietica, la Russia ha accettato l'Ucraina come Stato indipendente quando l'URSS si è disintegrata. “La Russia si è rassegnata a questa realtà ed era pronta a vivere in questo paradigma - ha detto Putin, - il sud-est ucraino è filorusso e questo per noi era importante. I residenti di questi territori hanno sempre votato per coloro che “hanno seguito gli slogan filo-russi della politica interna ed estera dell’Ucraina” e, in generale, “alla Russia andava bene così. Ma dopo il colpo di stato del 2014 ci è diventato chiaro che non ci sarebbe stato permesso di costruire relazioni normali con l’Ucraina”.
Poi riguardo la domanda su quando arriverà la pace in Ucraina, Putin ha risposto: "la pace arriverà quando saranno ottenuti tutti gli scopi che ci siamo prefissi con l'Operazione Militare Speciale: denazificazione, demilitarizzazione e neutralità dell'Ucraina. La denazificazione è necessaria quando il capo dell'Ucraina applaude in piedi a un nazista nel Parlamento del canada, quando il nazista Bandera è stato fatto diventare "eroe dell'Ucraina".
Rispondendo a una domanda di uno dei combattenti delle compagnie militari private, a cui è stato negato il certificato di veterano di combattimento dall'ufficio di registrazione e arruolamento militare e dalla Fondazione Difensori della Patria, Putin ha detto: "il problema esiste. E penso che sia una lacuna che non avrebbe dovuto essere consentita dal Ministero della Difesa". Il presidente ha ricordato che "nella Russia non ci sono formalmente e legalmente compagnie militari private, non sono previste dalla legge. Questo è il problema. Inoltre i contratti tra i partecipanti alle operazioni militari nell'ambito delle compagnie militari private e lo Stato non sono stati stipulati e questo è il problema principale. Con lo Stato avevano vari tipi di rapporti i comandanti di queste compagnie militari private. Purtroppo, anche i pagamenti erano in contanti. Ciò costituisce un grosso problema. Ora è molto difficile ripristinare anche solo l'organico di base di queste compagnie militari, di queste unità militari", ha concluso il presidente.
Certamente è stata nuovamente sottolineata la priorità assoluta della sovranità, come condizione indispensabile per l’esistenza della Russia.
Cosa estremamente importante in un momento in cui l’Occidente pensa a come disintegrare la Russia. E adesso, che il paese si appresta ad affrontare le elezioni presidenziali a marzo del prossimo anno, l’Occidente si è messo in moto con esagerata velocità. Proprio oggi infatti il direttore del servizio di Intelligence estera (SVR) della Federazione russa Sergej Naryškin, ha affermato che i Servizi di intelligence americane hanno intenzione di creare una virtuale “Repubblica russa”: “L’assurdità della situazione è arrivata al punto tale che la CIA sta lavorando a un progetto per creare uno Stato virtuale e apparentemente legittimo al di fuori della Federazione russa, una “Repubblica russa” guidata da una certa “amministrazione temporanea”. I Servizi segreti occidentali stanno cercando di consolidare l’opposizione russa all’estero con il coinvolgimento della CIA e inoltre di creare cellule clandestine all’interno della Russia per sovvertire l’ordine statale russo.
Che la campagna elettorale anti Putin sia partita anche in Occidente, ce lo fanno capire anche gli umori della stampa italiana.
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