Come Londra trama per l'eliminazione di Saif Gheddafi

06 Febbraio 2023 12:00 Michelangelo Severgnini

In breve, l'ambasciata britannica in Libia ha incontrato alcune milizie a Zintan, in Tripolitania, per organizzare l'eliminazione fisica di Saif Gheddafi, la causa di forza maggiore, il motivo per cui dal dicembre 2021 (quando erano inizialmente fissate) non si tengono le elezioni in Libia (altrimenti verrebbe eletto presidente a larga maggioranza).

Nel frattempo è in corso una riorganizzazione delle stesse milizie di Tripoli attorno a un fantomatico "brigate rivoluzionarie", che saranno forse tenute a battesimo il prossimo 17 febbraio, anniversario delle sommosse del 2011.




In vista di un sempre più vociferato contrattacco militare della Nato per andare a riprendersi i pozzi attualmente sotto il controllo dell'Esercito Nazionale Libico e delle legittime autorità.

Di contro, le tribù del sud della Libia annunciano nuove chiusure dei pozzi in protesta contro gli accordi firmati a Tripoli sabato scorso tra la premier Meloni e il capo del governo illegittimo Dabaiba. Siccome i pozzi non sono più sotto il controllo delle milizie, l'Italia va a cercarsi il gas in mare. Furbi gli italiani!

Ma ai Libici questa cosa non sta bene. Anche perché le prebende di tale accordo costituiranno il denaro fresco per la controffensiva militare contro lo stato sovrano libico che si riconosce sotto il legittimo parlamento che già controlla l'80% del Paese e nondimeno chiede nuove elezioni.
Ma sono i Britannici e gli Americani a negarle, finché Saif sarà vivo e candidabile.

Ed ecco che ora i Britannici vogliono risolvere la questione a modo loro.


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