La rubrica "Cambio globale" vuole contribuire a tenere aperto il dibattito su temi di particolare interesse -tanto italiani, quanto internazionali- fusi nella prospettiva di una sempre maggiore integrazione dei processi di trasformazione. Nelle nostre vite ormai gli argomenti centrali di dibattito sono la pandemia e la crisi, pensando a ciò risulta evidente quanto sia fuorviante approcciare certi temi solo a livello locale, per questo si rende necessaria un'analisi globale. Fermo restando però il fatto che molte delle risposte ai problemi globali possono arrivare proprio da esperienze locali e anche su queste la rubrica vuole portare l'attenzione.
Con "cambio globale" si fa riferimento sia al "cambiamento globale" (il "global change") che flagella l'ambiente, sia al processo di "cambio" come viene inteso in America Latina: la sperimentazione di nuovi modelli di sviluppo e di governo.
Oltre ai temi di attualità, si affronteranno questioni di metodo. Ciò si rende necessario in un momento in cui il dibattito è spesso avvelenato da storture dettate dalla mancata conoscenza dei fondamentali dialettici.
Questo aspetto si è palesato in particolar modo negli ultimi tempi, cioè da quando c'è stata una repentina crescita nella partecipazione al dibattito pubblico di persone non avvezze alla dialettica o che ne ignorino i meccanismi. Le carenze di metodo possono offuscare il merito del dibattito, non lo si può permettere, perché soprattutto in una fase di cambiamento come quella attuale ogni contributo può essere prezioso, non si può lasciare che il processo decisionale sia esclusivo appannaggio di tecnici e professionisti della politica.
Rimarcando dei punti fermi su aspetti già acquisiti e talvolta caduti nell'oblio, la rubrica si propone di stimolare il confronto dialettico che in questa fase è mortificato soprattutto dall'azzeramento del contraddittorio operato dai media mainstream.
La rubrica si vuole caratterizzare per l'uso, talvolta simultaneo, di buonsenso, logica e provocazione.
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