Dalla Turchia arrivano conferme riguardo un incontro tra Russia e Ucraina in occasione del Forum Diplomatico di Antalya in terra anatolica.
Il ministro degli Esteri di Ankara, Mevlüt Çavusoglu, ha reso noto che i suoi omologhi ucraino e russo si incontreranno ad Antalya, nella giornata di giovedì, come parte degli sforzi di mediazione della Turchia per trovare una soluzione dopo l’operazione lanciata da Mosca per smilitarizzare e denazificare il regime di Kiev.
"Il ministro degli Esteri russo Lavrov e il ministro degli Esteri ucraino Kuleba si incontreranno ad Antalya giovedì 10 marzo", ha affermato Çavusoglu, evidenziando che l'incontro, che si terrà a margine dell'Antalya Diplomacy Forum, sarà trilaterale.
Esprimendo la speranza che l'incontro "sarà un punto di svolta" e "un passo importante" verso la pace e la stabilità, il ministro degli esteri turco ha detto che Ankara "continuerà a fare sforzi per una pace duratura".
La Turchia ha cercato di mediare tra la Russia e l'Ucraina e si è offerta in diverse occasioni di ospitare i colloqui.
La portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha confermato l'incontro attraverso il suo canale Telegram.
Zakharova ha inoltre specificato che i presidenti di Russia e Turchia, Vladimir Putin e Tayyip Erdogan, hanno concordato questa conversazione durante recenti incontri telefonici che hanno tenuto.
La Turchia, alleata della NATO e membro ‘pesante’ del blocco atlantico, confina con l'Ucraina e la Russia nel Mar Nero e ha buoni legami con entrambi paesi. Dall'inizio del conflitto, Ankara si è offerta di mediare tra le due parti e di ospitare colloqui di pace, sottolineando il suo sostegno all'integrità territoriale e alla sovranità dell'Ucraina. Rifiutando però al contempo di unirsi alla russofobia dilagante in Occidente: infatti Ankara ha deciso di non imporre sanzioni economiche alla Russia e tenere aperto il suo spazio aereo per Mosca.
L’operazione della Russia per smilitarizzare e denazificare il regime di Kiev, è stata definita dalla Turchia una violazione inaccettabile del diritto internazionale. Ankara è stata però attenta alla sua retorica per non offendere Mosca, con cui ha stretti legami energetici, di difesa e di turismo.
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