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"La cosa che ci preoccupa è che gli armamenti italiani saranno usati per uccidere cittadini russi.” Lo ha dichiarato, come riporta l’Agenzia Agi, l'Ambasciatore della Federazione Russa in Italia, Sergey Razov, arrivato a piazzale Clodio per depositare un esposto per istigazione a delinquere e apologia di reato per alcuni articoli pubblicati sui quotidiani italiani.
“Voglio ricordare decisione che la decisione è stata presa quando è iniziata la prima tappa delle trattative: i fucili vengono distribuiti non solo tra i militari, ma anche tra i cittadini e non si capisce come e quando saranno usati", ha aggiunto
"Lavoro in Italia da otto anni e ho lavorato con Renzi, Conte, Letta e adesso Draghi. Abbiamo
fatto di tutto per costruire ponti, rafforzare i rapporti in economica, cultura e altri campi. Con rammarico adesso tutto è stato rivoltato", ha lamentato.
Razov riguardo l’opzione di armi nucleari ha precisato che “non c’è “nessuna minaccia nucleare da parte di Mosca, ma riflessioni di scenari in caso di minacce per la sicurezza della Federazione Russa".
Riguardo la missione russa in Italia durante la prima ondata della pandemia da Covid-19, il rappresentante di Mosca ha ricordato che "con la missione del marzo del 2020 al popolo italiano è stata tesa una mano di aiuto, ma se qualcuno morde quella mano non è onorevole. La missione è andata solo nei posti indicati dall'Italia, precisamente a Nembro, centro della pandemia in quel momento, facevano solo quello che veniva detto dai colleghi italiani e la missione russa è terminata quando l'Italia ha proposto di concluderla. Le autorità italiane hanno espresso gratitudine per quanto fatto".
Infine, l’ambasciatore riguardo l’informazione ha lanciato un invito a "seguire entrambi i messaggi e non solo quelli della parte Ucraina. Ogni giorno leggo la stampa italiana e vedo ogni giorno alcune foto la provenienza della quale è molto dubbiosa".
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