Relazioni sino-russe. Arriva il messaggio di Pechino a Washington

20 Febbraio 2023 15:47 La Redazione de l'AntiDiplomatico

Le autorità cinesi non accettano le critiche degli Stati Uniti alle relazioni sino-russe e chiedono a Washington di adottare un approccio responsabile al problema dell'Ucraina e di riconsiderare la propria posizione, ha dichiarato il portavoce del Ministero degli Esteri cinese Wang Wenbin.

"Non abbiamo mai considerato appropriate le dichiarazioni critiche degli Stati Uniti sulle relazioni sino-russe. Washington esercita persino pressioni su di noi. Non lo accettiamo", ha sottolineato Wang durante un briefing, commentando le dichiarazioni degli Stati Uniti sull'assistenza militare di Pechino a Mosca. "Insistiamo sul fatto che gli Stati Uniti debbano riflettere sulle loro azioni e compiere passi reali verso la riconciliazione e l'avanzamento dei colloqui di pace” in Ucraina.

La risposta più che eloquente possiamo dire sia arrivato con la visita a “sorpresa” di Biden a Kiev dove l’inquilino della Casa Bianca ha riaffermato che gli Stati Uniti sono schierati con il regime di Kiev. Insomma, la guerra per procura contro la Russia continua.

Ma non solo. Gli Stati Uniti alzano la tensione anche con la Cina: Pechino supererebbe una "linea rossa" se decidesse di fornire assistenza militare letale a Mosca durante il conflitto ucraino, ha avvertito la rappresentante degli Stati Uniti presso le Nazioni Unite Linda Thomas-Greenfield in un'intervista rilasciata domenica alla CNN.

"Accogliamo con favore la dichiarazione della Cina di volere la pace, perché è quello che vogliamo sempre ottenere in situazioni come questa. Ma dobbiamo anche essere chiari sul fatto che se ci fossero pensieri e sforzi da parte della Cina e di altri Paesi per fornire un supporto letale ai russi, nel loro brutale attacco all'Ucraina, questo sarebbe inaccettabile", ha detto, aggiungendo che "sarebbe una linea rossa".

Inoltre, la diplomatica di Washington ha sottolineato che gli Stati Uniti sono pronti alla “competizione” con la Cina. "Il presidente [Joe Biden] ha detto che dobbiamo vedere la Cina come un avversario. Siamo disposti a competere con i cinesi e siamo [disposti], quando necessario, a confrontarci con loro. Ed è quello che stiamo facendo. Ed è quello che continueremo a fare per garantire che i nostri interessi nazionali siano sempre in primo piano".

Queste dichiarazioni sono arrivate nello stesso fine settimana in cui il Segretario di Stato USA Antony Blinken ha incontrato a Monaco, in Germania, il capo dell'Ufficio della Commissione Affari Esteri del Comitato Centrale del Partito Comunista Cinese, Wang Yi. "Il segretario è stato molto diretto nell'avvertire delle implicazioni e delle conseguenze di un sostegno materiale da parte della Cina alla Russia o di un aiuto alla Russia per eludere sistematicamente le sanzioni", ha dichiarato ai giornalisti un alto funzionario del Dipartimento di Stato.

Secondo la CNN, che cita funzionari statunitensi che hanno familiarità con l'intelligence, Washington ha iniziato a notare segnali "preoccupanti" nelle relazioni tra Pechino e Mosca e ci sono indicazioni che la Cina voglia "avvicinarsi alla linea" di fornire assistenza militare letale alla Russia senza essere scoperta.

Il Ministero degli Esteri cinese, nel frattempo, ha rilasciato una dichiarazione sull'incontro "informale" tra Wang e Blinken, tenutosi "su richiesta della parte statunitense". Il capo della diplomazia cinese ha sottolineato che "sulla questione ucraina, Pechino si attiene ai principi" promuovendo i colloqui di pace.

"Il partenariato strategico globale di coordinamento Cina-Russia è costruito sulla base della non alleanza, del non confronto e sul non colpire Paesi terzi, che rientra nel diritto sovrano di due Stati indipendenti. Non accettiamo che gli Stati Uniti puntino il dito o addirittura cerchino di colpire le relazioni Cina-Russia. Gli Stati Uniti, in quanto grande Paese, devono lavorare per una soluzione politica della crisi piuttosto che alimentare il fuoco o trarne profitto", si legge nella dichiarazione.

Gli sforzi della Cina nella ricerca di una soluzione pacifica alla crisi ucraina

La Cina, al contrario degli Stati Uniti che alimentano il confronto, continua a lavorare a una proposta di pace. A tal proposito sarà presto presentato un documento che evidenzia gli sforzi attivi di Pechino nel perseguire i colloqui di pace tra Russia e Ucraina, dal momento che il conflitto si trascina da un anno e sta creando sempre più scompiglio nella sicurezza e nell'economia globale, come scrive il quotidiano Global Times.

Wang Yi, direttore dell'Ufficio della Commissione Affari Esteri del Comitato Centrale del Partito Comunista Cinese (PCC), ha annunciato alla 59esima Conferenza sulla Sicurezza di Monaco (MSC) che la Cina pubblicherà un documento sulla sua posizione di trovare una soluzione politica alla crisi.

Wang, che è anche membro dell'Ufficio politico del Comitato centrale del PCC, ha dichiarato che il documento ribadirà le importanti proposte del presidente cinese Xi Jinping, che sottolineano la necessità di rispettare la sovranità e l'integrità territoriale di tutti i Paesi, di sostenere gli scopi e i principi della Carta delle Nazioni Unite, di prendere sul serio le legittime preoccupazioni di tutti i Paesi in materia di sicurezza e di sostenere tutti gli sforzi che favoriscono una risoluzione pacifica della crisi.

Nel documento, la Cina ribadirà che una guerra nucleare non deve mai essere combattuta e non può essere vinta. Pechino inoltre sollecita anche gli sforzi per garantire la sicurezza degli impianti nucleari civili, si oppone agli attacchi alle centrali nucleari e sosterrà gli sforzi congiunti per opporsi all'uso di armi biochimiche.

Più la situazione è complessa, maggiore è la necessità di rimanere freddi e pragmatici, ha detto Wang, sottolineando che la Cina è disposta ad unirsi a tutte le parti per continuare gli sforzi per realizzare la pace in tempi brevi.

Il documento evidenzierà il ruolo attivo della Cina nello spingere per una soluzione pacifica che si spera possa porre fine al conflitto che si trascina da un anno, ha dichiarato al Global Times Wang Huiyao, presidente del think tank non governativo Center for China and Globalization, anch'egli presente alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco.

Attualmente è difficile per tutte le parti coinvolte nel conflitto raggiungere un consenso, ma questo conflitto sta creando scompiglio nel mondo, ha dichiarato Zhang Hong, ricercatore associato presso l'Accademia cinese delle scienze sociali. Ha osservato che le proposte della Cina alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco, così come il documento che sta per essere pubblicato, indicano al mondo che "la Cina sta cercando attivamente una soluzione per la crisi. Stiamo cercando di portare le parti interessate al tavolo dei negoziati, e la Cina non se ne sta con le mani in mano".

Lo scorso sabato Wang Yi ha incontrato il Ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba: il diplomatico cinese ha dichiarato che sulla questione ucraina la Cina è sempre a fianco della pace e del dialogo e spinge per i colloqui di pace. “Non vogliamo che la crisi ucraina si prolunghi e si allarghi e, insieme alla comunità internazionale, siamo disposti a impedire che la situazione si aggravi ulteriormente", ha dichiarato Wang Yi.

Kuleba ha dichiarato che la Cina e l'Ucraina hanno mantenuto la comunicazione per tutto l'anno e che l'Ucraina attribuisce grande importanza allo status e all'influenza internazionale della Cina, prende sul serio la posizione della Cina sulla risoluzione della crisi per via politica e attende con ansia il ruolo costruttivo della Cina.

La proposta cinese di una soluzione alla crisi in corso ha ricevuto un riscontro positivo da parte di alcuni Paesi europei.

Wang Huiyao, che ha incontrato persone provenienti da think tank politici europei, ha affermato che in Europa sta crescendo la preoccupazione per le conseguenze di questo conflitto. "Tuttavia [alcuni europei] non sono disposti a sedersi e a parlare, e in più gli Stati Uniti sostengono la continuazione della guerra... In queste circostanze, la proposta cinese di colloqui di pace è di grande importanza".

Il Presidente francese Emmanuel Macron ha chiesto alla conferenza un'"intensificazione" del sostegno occidentale all'Ucraina, ma ha anche sottolineato che i negoziati di pace sono l'obiettivo finale. "Nessuno di noi cambierà la geografia" e la Russia è "sul suolo europeo". Per questo motivo, "dovremo negoziare”, ha concluso il leader francese.

L'Europa è ora impantanata in un odio e un antagonismo irrazionale contro la Russia, ha affermato Zhang Hong, citando l'esempio della Conferenza sulla sicurezza di Monaco, incentrata sulla sicurezza dell'Europa, ma che ha escluso la Russia dalla partecipazione. "Una tale mentalità rende difficile portare la Russia al tavolo dei negoziati", ha sottolineato.

La fornitura di armi avanzate all'Ucraina da parte dell'Occidente provocherà inevitabilmente un contrattacco da parte della Russia, ha dichiarato al Global Times Song Zhongping, esperto militare e commentatore televisivo cinese, osservando che la stretta occidentale potrebbe fare ulteriore pressione sulla Russia affinché sviluppi rapidamente le sue armi; “Allora la guerra non finirà mai e l'intera Europa sarà inghiottita dalla guerra".

Nonostante le numerose tornate negoziali tra Russia e Ucraina, i colloqui di pace si sono conclusi senza alcun risultato. "Non conosciamo le ragioni di questa situazione", ha dichiarato Wang Yi, aggiungendo che sembra che alcune forze non desiderino che i colloqui di pace vadano a buon fine o che si ponga fine al conflitto. Queste forze "non si preoccupano delle vite del popolo ucraino, né dei danni subiti dall'Europa", ha detto Wang, aggiungendo che, invece, hanno un obiettivo strategico più ampio.

In contrasto con la promozione di una soluzione pacifica da parte della Cina, gli Stati Uniti stanno facendo del loro meglio per alimentare le fiamme del conflitto, cercando di usarlo per creare un cuneo tra Pechino e Bruxelles.

Parlando alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco, la vicepresidente degli Stati Uniti Kamala Harris ha affermato che la Russia ha commesso "crimini contro l'umanità”, e la Russia è ora un Paese "indebolito" dopo che Biden ha guidato una coalizione per punirla. Ha inoltre messo in guardia dal sostegno cinese alla Russia nella crisi con l'Ucraina.

La Cina ha tuttavia ribadito che le relazioni bilaterali tra Pechino e Mosca rientrano nella sovranità di due Paesi indipendenti e non accetterà mai che gli Stati Uniti puntino il dito o facciano pressioni sulle relazioni Cina-Russia.

"Agli Stati Uniti non importa se la crisi si concluderà con la pace o meno. Vogliono così tanto che la Russia perda che non si preoccupano se questo desiderio sarà a costo della vita del popolo ucraino", ha affermato Zhang Hong, paragonando la crisi a una ferita al braccio: "La soluzione proposta dalla Cina è di mettere un po' di medicina cinese per curare la ferita sanguinante, mentre gli Stati Uniti vogliono tagliare l'intero braccio".

Le più recenti da IN PRIMO PIANO

On Fire

Come si è estinta la democrazia negli Stati Uniti. l'AntiDiplomatico intervista Chris Hedges

di Alessandro BianchiE' autore di War Is a Force That Gives Us Meaning (2002), best seller che è stato finalista dei National Book Critics Circle Award. Ha insegnato giornalismo alle università...

Donna nuda iraniana al campus: la strumentalizzazione politica di un dramma personale?

Sulla vicenda della donna iraniana nuda nel campus, le cui immagini sono diventate virali, monta la strumentalizzazione politica.Al di là dei proclami “social”, cosa si sa realmente?...

Loretta Napoleoni - Come ha fatto Trump a vincere contro tutto e tutti

  di Loretta Napoleoni - San Diego 5 novembre 2024   E’ stata una notte elettorale brevissima in California, poco prima delle 22 con i risultati parziali dei primi swing states, prima...

Crolla il fronte ucraino. Perché la Russia schiera i soldati nordcoreani?

di Clara Statello per l'AntiDiplomatico Kiev rompe il tabù: il fronte del Donbass sta crollando. Lo ha ammesso apertamente il maggiore generale ucraino Dmitry Marchenko. "Non è un segreto...

Copyright L'Antidiplomatico 2015 all rights reserved
L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa