L'Occidente dovrebbe tenere conto delle preoccupazioni della Russia in materia di sicurezza, piuttosto che cercare di indebolirla e provocare un ulteriore conflitto che otrebbe sfociare in una nuova guerra mondiale, ha dichiarato Celso Amorim, alto consigliere del presidente brasiliano Lula per gli affari internazionali.
"Non vogliamo una terza guerra mondiale. E anche se non ce ne fosse una, non vogliamo una nuova guerra fredda (...) Tutte le preoccupazioni dei Paesi della regione devono essere prese in considerazione se vogliamo la pace", ha dichiarato l'alto funzionario secondo quanto riportato dal Financial Times.
In questo senso, Amorim ha ricordato la "strategia" utilizzata contro i tedeschi dopo la Prima guerra mondiale, quando l'obiettivo era indebolire Berlino con il Trattato di Versailles. "Sappiamo cosa è successo", ha aggiunto.
L’esperto politico ha anche sottolineato che la sicurezza nazionale è una delle principali preoccupazioni di Mosca, riferendosi all'assedio e all'espansione della NATO sempre più vicina ai suoi confini.
"Non possiamo giudicare la situazione dall'ultimo anno e mezzo. È una situazione che dura da decenni. La Russia ha delle preoccupazioni che devono essere prese in considerazione. Non è colpa dell'Ucraina. L'Ucraina è una vittima, una vittima di quel che resta della Guerra Fredda”.
Amorim ha nuovamente insistito sul fatto che anche le sanzioni anti-russi non sono il modo migliore per risolvere il conflitto in Ucraina.
"Il Brasile ritiene che le sanzioni siano raramente il modo migliore per procedere (...) Tendono a isolare lo Stato (...), minando la sua fiducia nella comunità internazionale, che è importante per raggiungere soluzioni pacifiche".
L'alto consigliere del presidente brasiliano ha visitato sia Kiev che Mosca nelle ultime settimane, come parte di una spinta diplomatica in corso per porre fine alle ostilità. Ma ha sottolineato che Brasilia nutre serie preoccupazioni per gli sforzi occidentali in corso per destabilizzare la Russia e ha spiegato che tali tattiche rischiano di ampliare la portata del conflitto.
Le osservazioni arrivano mentre le forze anti-russe hanno mosso pesanti critiche al Brasile per la sua neutralità nel conflitto ucraino e per il rifiuto di accodarsi alle scellerate sanzioni occidentali contro un partner commerciale cruciale come Mosca.
A gennaio Lula è stato pesantemente attaccato per aver suggerito che Kiev condivide la colpa delle ostilità in corso e che l'intervento della Russia è stato provocato.
Ad aprile, il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale statunitense John Kirby ha accusato Lula di "ripetere a pappagallo la propaganda russa e cinese", dopo che il presidente brasiliano aveva suggerito che gli Stati Uniti avrebbero dovuto "smettere di incoraggiare" il conflitto.
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