Dal canale Politnavigator.net
Il generale in congedo dell'Intelligence estera russa, Leonid Rešetnikov, sul proprio blog: «L'eliminazione di Prigožin sulla rotta Mosca-Pietroburgo è come l'assassinio di Nemtsov vicino alle mura del Cremlino: nessuno dei Servizi speciali del nostro paese, anche ammesso che là sia pieno di idioti, azzarderebbe un'azione che così [chiaramente] “accenna” alla responsabilità dei propri vertici. Ovviamente, si sarebbe trovato un altro luogo (l'Africa è grande) e altre circostanze (ad esempio: servirgli carne avariata di coccodrillo). E invece, qui, un attentato con il sottinteso - come dire: guardate, chi molto probabilmente è stato. Una firma tipica degli inglesi, con esecutori ucraini e anche, verosimilmente, con una loro limitata partecipazione. Tra l'altro, i Servizi inglesi e altre organizzazioni segrete amano molto fare ogni sorta di cacca in coincidenza di anniversari, di eventi mistici, della morte di un qualche eroe negativo del passato e roba simile. Ora, hanno ucciso alla vigilia della “festa dell'indipendenza” [ucraina]».
L'esperto militare Vladislav Šurygin, ritenendo poco verosimile l'abbattimento dell'aereo di Prigožin da colpi di contraerea e ipotizzando la presenza di una bomba a bordo, esclude che i Servizi russi possano in generale agire senza sanzione dall'alto ed esclude altrettanto che un ordine in merito possa essere partito dai vertici del Cremlino (Putin, Šojgu, Gerasimov). Ritiene altresì improbabile la mano di «oligarchi concorrenti». E poi, dice Šurygin, «per la miseria: farlo in pieno giorno, nel cielo russo, vicino a Mosca, e anche in modo tale da far detonare gli spazi informativi? Prigožin era appena rientrato dall'Africa: nessuno si è preso la briga di "farlo fuori" là».
Invece, continua Šurygin, i «Servizi di altri paesi? Possibilissimo! Tanto CIA, Mi-6, DGSE francese e GUR [ucraina] avrebbero benissimo potuto farlo. Un assassinio pubblico di uno dei personaggi pubblici più mediatici e influenti è un duro colpo sull’inconscio collettivo russo. Di nuovo: l’eliminazione di un pericolosissimo nemico, che puntava a una redistribuzione dell’Africa. L'assassinio di Prigožin mira a provocare una "resa dei conti" nella leadership politica e militare russa e una deflagrazione emotiva negli ambienti militari, in cui Prigožin e "Wagner" hanno molti sostenitori e fautori. Un colpo perfetto contro un punto dolente della società!».
D'accordo con Šurygin il politologo Sergej Markov: «Tutti coloro che continuamente spargono menzogne e odiano la Russia ora si metteranno a gridare che Prigožin è stato ucciso da Putin e Šojgu».
(traduzione di F.P.)
di Alessandro BianchiAnnelle Baerbock è il principale megafono in Europa di tutti i crimini (recenti e passati) della Nato. Impegnata in prima persona a fomentare e invocare cambi di regime, sanzioni,...
di Patrizia Cecconi Verso la fine del 1800 il filosofo e sociologo tedesco W.M. Wundt parlò di eterogenesi dei fini come effetto di azioni umane che divergono dai fini originari producendo risultati...
«È morto in ospedale l'unico soldato nordcoreano catturato finora dagli ucraini, il fante che doveva servire a dimostrare il coinvolgimento del dittatore Kim al fianco di Putin»...
di Clara Statello per l'AntiDiplomatico L’Unione Europea è stata sconfitta nella guerra in Ucraina. Lo ha detto domenica sera il premier ungherese Victor Orban parlando al canale...
Copyright L'Antidiplomatico 2015 all rights reserved
L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa