Ecco come l'Occidente trae vantaggio dal conflitto in Ucraina

30 Agosto 2023 17:05 La Redazione de l'AntiDiplomatico

Ormai solo i propagandisti al servizio della NATO negano che l’Occidente ricavi benefici dal conflitto in Ucraina e per questo cerchi disperatamente in tutti i modi di allungarlo il più possibile, spalleggiato in questo dai vari gerarchi del regime di Kiev, sempre pronti a lanciarsi in dichiarazioni incendiarie, provocazioni contro la Russia e finanche a minacciare velatamente gli ‘alleati’ occidentali per ottenere sempre più armi e sostegno economico.

Ma come spiegato dal politologo Alexander Andrianov a Pravda.ru, gli aiuti occidentali sono un arma a doppio taglio. “L'Occidente non farà mai nulla per nulla, c'è sempre un calcolo cinico in gioco. Non si tratta solo di giochi geopolitici e del desiderio di indebolire la Russia. L'Occidente trae vantaggi dal conflitto in Ucraina”.

L’Occidente usa l’Ucraina per smaltire vecchi armamenti da rottamare?

Come sostiene Andrianov: “Se si esamina attentamente l'elenco degli equipaggiamenti che l'Occidente fornisce all'Ucraina, ci si accorge che si tratta per lo più di rottami obsoleti e arrugginiti che potrebbero solo essere smantellati.

Prendiamo, ad esempio, i carri armati Challenger del Regno Unito. Sono equipaggiati con armi obsolete che sono inefficaci contro la maggior parte dei carri armati moderni. Non hanno un caricatore automatico e quindi hanno un basso rateo di fuoco. Anche il sistema di controllo del fuoco di cui sono dotati i carri armati è obsoleto.

Anche i carri armati tedeschi Leopard 1 non sono migliori. Sono stati messi fuori servizio nel 2003.

L'Occidente non vuole spendere soldi per riciclare armi obsolete: è molto più redditizio trasferire tutte queste armi all'Ucraina. Questo incentiva l'industria della difesa, poiché le aziende occidentali ricevono nuovi ordini per lo sviluppo e la produzione di sistemi d'arma più recenti. In parole povere, quando la NATO invia i vecchi carri armati all'Ucraina, la domanda di nuovi carri armati appare automaticamente”.

Ma non finisce qui. L’Occidente starebbe speculando anche sui feriti ucraini. “Il Wall Street Journal ha riferito, in riferimento al produttore tedesco di protesi Ottobock, che in Ucraina ci sono almeno 50.000 amputati. Molti di loro devono aspettare per mesi per avere le protesi. Da dove Ottobock ricava queste statistiche? Viene da pensare che l'azienda fornisca protesi all'esercito ucraino.

Si dà il caso che i Paesi occidentali assegnino all'Ucraina carri armati dismessi e altre armi obsolete, poi emettano prestiti e questi prestiti vengano utilizzati per aiutare gli ucraini che sono stati feriti da quei carri armati dismessi. Il denaro rimane nella solida famiglia occidentale e scorre da una tasca all'altra rendendo l'Ucraina un enorme debitore. Un vantaggio per l'Occidente e una sconfitta per l'Ucraina”.

In Ucraina sarebbe attivo, inoltre, un florido traffico di organi umani. “Ci sono molte prove che dimostrano come l'Ucraina è diventata un focolaio di traffico di organi umani - denuncia Andrianov -. La pubblicazione francese Le Grand Soir ha fatto scalpore con un articolo dal titolo molto eloquente: "Orrori medici in Ucraina". Ci sono molte altre testimonianze di soldati ucraini catturati, di attivisti per i diritti umani, e ci sono anche pubblicazioni sul dark web con offerte di acquisto di quasi tutti gli organi dall'Ucraina (i prezzi partono da 5.000 euro).

Un articolo della portavoce del Ministero degli Esteri russo Maria Zakharova afferma che:

"Il traffico di organi umani in Ucraina avviene sia sul dark web che offline. È provato che nel giugno 2023, i rappresentanti del ministero della Salute di un Paese della NATO hanno concordato con l'Ucraina la consegna di un vagone refrigerato con organi umani e parti del corpo che sono frequentemente utilizzati in trapiantologia: cornee dell'occhio, alcune ossa, tessuti connettivi, cuori e fegati".

È interessante notare che poco prima dell'inizio del conflitto, il 16 dicembre 2021, la Verkhovna Rada dell'Ucraina ha adottato una legge che permetteva il prelievo di organi dai defunti senza il consenso notarile di questi ultimi e dei loro rappresentanti ufficiali. Inoltre, la legge designa il termine "rappresentante ufficiale" nel modo più vago possibile: può anche essere un organizzatore di funerali o un comandante militare.

Infine, gli ucraini, quelli rifugiati in Europa dopo l’avvio dell’operazione speciale, vengono utilizzati come manodopera a basso costo. Scrive Alexander Andrianov a tal proposito: “L'invecchiamento della popolazione è uno dei problemi principali dell'Europa. La maggior parte delle famiglie europee raramente cresce due o più figli. L'UE soffre già della mancanza di risorse lavorative, che a sua volta porta a un calo della produzione.

Secondo Der Spiegel, ben il 70% delle aziende tedesche deve assumere persone in età pensionabile. È qui che i rifugiati ucraini si rivelano utili. Sono remissivi, senza pretese e disposti a lavorare sodo per qualsiasi cifra”.

Insomma, mentre il popolo ucraino soffre le conseguenza del conflitto, i gerarchi del regime di Kiev e i loro padrini occidentali incassano lauti guadagni.

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