Da epopea a telenovela: lo spettacolo (tragicomico) della resa dei conti a Kiev


di Clara Statello per l'AntiDiplomatico

La gloriosa epopea di Zelensky e dei suoi comandanti, che resistono uniti all’aggressione russa per guidare il popolo ucraino verso la democrazia e la libertà, si è trasformata in una specie di telenovela dai toni tragicomici.

Il mito della compattezza dei vertici ucraini si è sciolto come neve al sole alle prime crepe della coalizione pro-Kiev e (soprattutto) non appena è venuta meno la certezza del sostegno illimitato, finanziario e militare, degli USA fino alla vittoria. Chiusi i rubinetti da oltreoceano, inizia la resa dei conti tra Bankova e il comando militare. Se fosse una serie, si potrebbe intitolare “Volano stracci”.

I dissidi con il comandante in capo dell’esercito, il generale Valery Zaluzhny, sono stati infine resi pubblici dallo stesso Zelensky in una recente intervista a The Sun, in cui il presidente ucraino ha ammonito i militari a restare fuori dalla politica.

“Varie forze politiche stanno spingendo i militari in politica”, ha dichiarato senza specificare quali. “Se gestisci la guerra tenendo presente che domani farai politica o elezioni, allora nelle tue parole e in prima linea ti comporti come un politico e non come un militare, e penso che questo sia un errore enorme”, ha aggiunto con un riferimento esplicito a Zaluzhny, ritenuto un suo possibile avversario alle elezioni presidenziali, che si sarebbero dovute tenere a marzo 2024.

La sospensione del voto non è stato sufficiente a spegnere il conflitto, che al contrario sembra essersi trasmesso in più ampi settori della politica e dell’esercito, arrivando a travolgere la Verkhovna Rasa, il parlamento ucraino.

La deputata di Servitore del Popolo, Maryana Bezugla, ha dato scandalo con un post pubblicato domenica su Facebook, in cui ha chiesto la rimozione di Zaluzhny dal suo incarico. Gli rivolge un’accusa gravissima, quella di non avere alcun piano militare per il 2024, “né grande né piccolo, né asimmetrico né simmetrico”.

In base a quanto rivela, manca una pianificazione sulla costituzione di nuove brigate, dei quartier generali, sul numero delle nuove unità di combattimento, la loro turnazione, rotazione e smobilitazione, sui costi dell’equipaggiamento. Mancano persino dispositivi medici indispensabili per salvare le vite dei soldati feriti. L’unica cosa chiara è il reclutamento di uomini da mandare al fronte.

“I militari si sono limitati a dire che dovevano prendere almeno 20.000 cittadini al mese. Questo problema si è aggravato in estate, sia al Quartier Generale che in Parlamento, durante la pianificazione del bilancio per il 2024”, spiega.

In altri momenti una pubblicazione del genere sui social avrebbe procurato al suo autore come minimo un’incriminazione per discredito delle forze armate. La deputata Bezugla se l’è cavata con un ammonimento del presidente Zelensky, che si è dissociato da queste dichiarazioni e ha commentato che la sua presenza nel comitato per la sicurezza nazionale e la difesa della Verkhovna Rada può “minacciare la sicurezza nazionale dell'Ucraina".

La rappresentante di Servitore del Popolo ha continuato la sua polemica, a colpi di post su Facebook, scaricando le responsabilità degli errori sul campo di battaglia interamente su Zaluzhny e gli altri generali.

Il Ministero della Difesa ha fatto tutto “ciò che dicevano i militari” e Zelenskyj aveva “una fiducia illimitata” nei vertici militari, che definisce una casta che durante la guerra ha ricevuto "enorme ricchezza e potere". Bezugla è un personaggio che si caratterizza per essere sopra le righe. Ha spesso preso di mira il capo delle forze armate ucraine, ma questa volta i suoi interventi pubblici sembrano aver fatto detonare lo scontro tra la politica e l’esercito.

Il fondatore dell’organizzazione State Watch Oleksandr Lemenov, noto attivista vicino, ha reagito alle dichiarazioni della deputata ventilando la possibilità di un colpo di Stato militare.

"Cosa si può dire di questo stile di comunicazione? Non ho le parole per descriverlo... Arriveranno al punto. Perderemo altri territori.[…]. E a Kiev il potere cambierà, ma non a favore dei russi, bensì dei militari”.

Sebbene la Rada adesso chieda la rimozione di Maryana Bezugla dai suoi incarichi, alcuni commentatori ucraini ritengono che difficilmente la deputata avrebbe potuto decidere di lanciare tali accuse senza il consenso dell'Ufficio presidenziale e dei leader della fazione. La sua iniziativa, pertanto, potrebbe essere soltanto una mossa nella partita tra Zelensky e Zaluzhny. In tal caso significherebbe che le contraddizioni tra la leadership militare e politica, sullo sfondo dell’insuccesso dell’offensiva delle forze armate ucraine e della difficile situazione generale al fronte, continuano a peggiorare. Inoltre il presidente potrebbe tentare di attribuire la responsabilità del fallimento militare a Zaluzhny.

Il comandante in capo delle forze armate ucraine non ha ancora commentato queste accuse, così come anche lasciato senza commenti l’appello di Zelensky a non impegnarsi in politica e a rispettare le gerarchia. Non si sa ancora quanto durerà il suo silenzio né quale sarà la sua risposta. Lo scopriremo, forse, nelle prossime puntate di TeleKiev, le turbolente avventure di Zelè e Zalù.

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