Il nuovo attacco al Venezuela, in vista delle elezioni presidenziali di quest’anno, è ufficialmente partito. A tal proposito il presidente Maduro ha denunciato che i settori estremisti dell’opposizione stanno cercando di sabotare e impedire lo svolgimento delle elezioni presidenziali previste per il 2024.
Durante il suo discorso alla sessione di apertura delle Attività Giudiziarie 2024, dalla sede della Corte Suprema di Giustizia (TSJ) a Caracas, il presidente ha ribadito che nessuno può essere al di sopra della Costituzione.
"Nessuno, nessun settore, come abbiamo dimostrato, può essere al di sopra del Paese, delle leggi, della Costituzione, del nostro popolo. Ora minacciano, ignorano, mancano di rispetto, preparano appelli alla violenza (...) e quel che è peggio, ancora una volta minacciano il popolo venezuelano di impedire, sabotare e attaccare il prossimo processo elettorale del 2024, che è un obbligo e un mandato costituzionale. Non è la prima volta che lo fanno".
Il presidente bolivariano ha quindi attaccato frontalmente la cosiddetta Piattaforma Unitaria Democratica, che riunisce i settori più estremisti della destra venezuelana, soggetti che agiscono “fuori dalla Costituzione e dalla legge”. Sono “settori terroristici”, ha ribadito Maduro nel suo intervento.
Nel suo discorso, il presidente venezuelano ha fatto riferimento anche alle decisioni della scorsa settimana della Corte Suprema di Giustizia (TSJ). Ha detto che le sentenze in cui sono state confermate le inabilitazioni di María Corina Machado e Henrique Capriles sono il risultato di un “dialogo impeccabile”.
“Quella decisione è stata il prodotto di un impeccabile processo di dialogo promosso da noi, dal governo bolivariano. Un processo di dialogo persistente con il padrone e i suoi servi”.
Ha inoltre ribadito il suo sostegno al processo di dialogo ampio e inclusivo convocato il giorno prima dall'Assemblea nazionale per stabilire il calendario elettorale del 2024.
"Mi rimetto alle proposte e alle decisioni che emergeranno da questo dialogo convocato dall'Assemblea Nazionale per stabilire il calendario elettorale".
Il capo di Stato venezuelano ha poi affermato che quest'anno sarà rispettata la Costituzione e che "con la pioggia, i tuoni o il sole" si terranno le elezioni affinché il popolo possa votare e scegliere.
Comando Sud in Ecuador
Il presidente ha inviato un messaggio al suo omologo ecuadoriano, Daniel Noboa, affermando che è arrivato ad "aprire la porta del Comando Sud, al diavolo" e che non deve mettersi contro il Venezuela.
"Noboa, devi preoccuparti del tuo Paese, che non governi il tuo Paese, che sei arrivato ad aprire la porta al Comando Sud, al diavolo. Noboa, non ti conosco, sei molto giovane. Stai minacciando il Venezuela dall'Ecuador. Ti dico solo di non aprire le porte del tuo Paese al diavolo (...) Pensaci bene quando ti metti contro il Venezuela… Smettila di metterti contro di noi. Prenditi cura del tuo paese”.
Disponibilità al dialogo
Il leader bolivariano ha anche sottolineato che, dall'avvento della Rivoluzione Bolivariana, si è cercato di instaurare un dialogo con settori dell'estrema destra per consolidare la pace nel Paese sudamericano.
"Abbiamo cercato di attirarli, abbiamo fatto sforzi per cercare di metterli in carreggiata, questi sforzi hanno dato buoni risultati - credo - con diversi settori, e dobbiamo mantenere lo spirito permanente del dialogo trasversale, della ricerca, della comprensione, della difesa della sovranità nazionale e della difesa della pace", ha affermato.
Le prossime sfide
Maduro ha inoltre esortato ad approfondire il carattere di democrazia diretta e partecipativa della giustizia venezuelana, esortando a "uscire dagli uffici, dai palazzi, dai luoghi con il clima condizionato e andare ad ascoltare la gente nelle comunità".
Il Presidente ha sottolineato la necessità di procedere verso la modernizzazione del sistema giudiziario venezuelano, un'azione che permetterà "di migliorare i problemi che possono esistere e che a volte ritardano l'amministrazione della giustizia".
Ha infine ricordato che la Costituzione compie 25 anni e che è la prima nella storia del Venezuela "realizzata in consultazione pubblica, con la partecipazione di tutti i settori sociali, politici e culturali".
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