Un noto quotidiano della sinistra francese, Liberation, ha pubblicato una vignetta in concomitanza dell'inizio del Ramadan nella Striscia di Gaza che ha provocato non poca indignazione.
Raffigura un uomo palestinese che corre dietro a topi e scarafaggi mentre una donna lo ferma, presumibilmente perché non è ancora il momento di rompere il digiuno, mentre un bambino affamato osserva.
Inoltre, si vede una mano che sporge da sotto le macerie di un edificio bombardato dall'esercito israeliano.
???? Ramadan à #Gaza
— Libération (@libe) March 11, 2024
?? par @cocoboer pic.twitter.com/OnWL2C39zS
La vignetta è stata realizzata Corinne Rey, Coco, sopravvissuta al terribile attentato al giornale satirico Charlie Hebdo del 7 gennaio 2015, dal 2021 diventata la disegnatrice di Liberation.
Ora, come non si può provare disgusto per una vignetta che prende in giro il dramma che la popolazione di Gaza sta vivendo uccisa dalle bombe israeliane e dalla fame per l’assedio israeliano?
La satira non è stata sempre un medium per ridicolizzare il potere? Da quando la satira prende in giro i disperati? Sfottere, prendere in giro chi è oppresso da 75 anni e che dal 7 ottobre vive sulla sua pelle una tragedia che finora ha prodotto più di 31.000 morti, per la maggior parte donne e bambini, è satira?
Qual è il messaggio? Qual è lo scopo?
Una certa sinistra, pur mostrando la sua solidarietà di facciata alla causa palestinese, deve mettere dei distinguo pelosi. “Israele commette atrocità, però Hamas è islamista, terrorista etc”. Se Liberation voleva fare una “satira” da par condicio per sostenere la sua distanza da Hamas e dall’Islam, ha preso una cantonata colossale, in quanto da giornale che dovrebbe richiamarsi ai valori della sinistra, dovrebbe sapere che nel Mediterraneo orientale da 75 anni non dal 7 ottobre 2023, c’è un aggressore, Israele, e un aggredito i palestinesi.
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