Ecuador: Glas denuncia di aver subito torture

12 Aprile 2024 17:01 La Redazione de l'AntiDiplomatico

L'ex vicepresidente ecuadoriano Jorge Glas ha dichiarato di essere stato vittima di tortura.

Ha denunciato il trattameto subito durante l’assalto all’ambasciata messicana a Quito per catturarlo: “Ho aperto la porta, mi hanno puntato le torce in faccia e i fucili addosso. Ero in pigiama e ho chiesto di prendere le mie medicine... Mi hanno preso a calci, a ginocchiate e mi hanno calpestato il collo". Questo la sua testimonianza dal carcere di La Roca durante l'udienza virtuale avviata in merito alla richiesta di habeas corpus presentata dal suo avvocato, Andres Villegas.

Glas ha confermato che gli agenti hanno usato la forza contro il diplomatico messicano Roberto Canseco, che cercava di impedire il loro ingresso nell'ambasciata e la sua cattura. L'ex vicepresidente ha ribadito la sua innocenza rispetto alle accuse e alle precedenti condanne. Ha anche chiesto di essere riportato all'ambasciata messicana dove aveva ricevuto asilo e ha chiesto un salvacondotto.

Inoltre, Glas ha raccontato che uno dei membri della squadra d'assalto gli ha intenzionalmente storto un dito, dicendogli di averlo fatto affinché si ricordi di lui.

Da parte loro, gli avvocati della Polizia e delle Forze Armate hanno negato le accuse di tortura o di trattamenti crudeli durante la detenzione di Glas e hanno chiesto una revisione dei suoi certificati medici.

Per quanto riguarda i video che mostrano Glas sottomesso con violenza, la Polizia ha dichiarato che tale procedura è conforme a quanto stabilito dal Codice sull'uso della forza, che stabilisce che gli agenti possono agire in base alla resistenza del detenuto.

L'avvocato Villegas ha sostenuto che l'arresto dell'ex vicepresidente era improprio, ha chiesto l'annullamento della sua detenzione e il suo ritorno all'ambasciata messicana. Ha inoltre richiesto la presentazione del documento che autorizza la detenzione di Glas.

L'avvocato di Glas ha sostenuto che la detenzione del suo cliente è stata arbitraria, illegale e illegittima, costituendo una violazione del diritto internazionale e dei diritti umani.

L'ex vicepresidente ecuadoriano sospetta che gli agenti che lo hanno trattenuto fossero consapevoli di agire illegalmente, poiché hanno festeggiato la sua cattura affermando che erano già fuori dall'ambasciata e che questo era ciò che contava.

Una volta trasferito nel carcere di La Roca, Glas ha iniziato uno sciopero della fame di tre giorni per protestare contro i maltrattamenti, in quanto non gli sono stati forniti i necessari farmaci antidolorifici ed è rinchiuso in una stanza senza luce 24 ore al giorno.

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