Come rappresaglia contro l'uccisione del comandante Taleb Sami Abdullah, Hezbollah negli ultimi giorni ha lanciato oltre 200 razzi contro la zona settentrionale di Israele.
Ora, Gli Stati Uniti stanno "lottando" per prevenire un conflitto in piena regola tra Israele e il gruppo militante libanese Hezbollah, secondo Axios, citando funzionari statunitensi che hanno riferito a condizione di anonimato.
Resta il fatto che l’amministrazione Biden è estremamente preoccupata per uno scenario di “guerra totale” per l’acuirsi delle tensioni bilaterali.
La Casa Bianca ha anche un’altra preoccupazione: la possibilità che Israele possa iniziare o essere coinvolto in una guerra con Hezbollah “senza una strategia chiara o senza considerare tutte le implicazioni di un conflitto più ampio”. Nelle ultime settimane, tra l’altro, Washington avrebbe messo in guardia Tel Aviv dall’idea di una “guerra limitata” in Libano, avvertendo che l’Iran potrebbe intervenire.
La squadra di Biden sta cercando di affrontare il conflitto tra Israele e Hezbollah mentre lavora per garantire un accordo di cessate il fuoco con ostaggi a Gaza, che gli Stati Uniti vedono come l’unica misura per allentare le tensioni sul confine israelo-libanese.
Da parte sua, Hezbollah ha avvertito che intensificherà i suoi attacchi lungo il confine per vendicare l'uccisione da parte di Israele del principale comandante militare del gruppo, Taleb Sami Abdullah. Ieri, Hezbollah ha lanciato centinaia di razzi nel nord di Israele, poche ore dopo la morte di Abdullah in un attacco aereo israeliano.
Alleato del gruppo militante palestinese Hamas, Hezbollah ha colpito ogni giorno Israele dall'inizio della guerra di Gaza, il 7 ottobre, ribadendo che avrebbe fermato i suoi attacchi solo in caso di una tregua a Gaza.
Hezbollah e Israele hanno combattuto la loro ultima grande guerra nel luglio-agosto 2006, nella quale il gruppo libanese ha perso circa 250 uomini, uccidendo 121 militari israeliani e ferendone oltre 1.200.
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