In un articolo pubblicato sul portale Consortium News, il giornalista Joe Lauria ha rivelato che l'accordo per il patteggiamento tra Julian Assange e il governo degli Stati Uniti che ha permesso la liberazione del fondatore di WikiLeaks conterrebbe una clausola, secondo la quale, sarebbe prevista che si accetti di restituire o di distruggere tutto il materiale statunitense non pubblicato ancora in possesso dall’organizzazione del giornalista australiano.
Si legge nell'accordo a pagina 29:
"Prima che la sua dichiarazione di colpevolezza sia resa nota in tribunale, l'imputato dovrà intraprendere tutte le azioni di sua competenza per causare la restituzione agli Stati Uniti o la distruzione di tutte le informazioni non pubblicate in suo possesso, custodia o controllo, o di quelle di WikiLeaks o di qualsiasi affiliata di WikiLeaks.
L'imputato accetta inoltre che, se l'obbligo di cui sopra gli richiedesse di istruire l'editore (o gli editori) di WikiLeaks a distruggere tali informazioni o a farle distruggere in altro modo, egli fornirà agli Stati Uniti (o farà in modo che venga fornito agli Stati Uniti) un affidavit giurato che confermi l'istruzione fornita e che, in buona fede, cercherà di facilitare l'adempimento di tale istruzione prima della sentenza".
A tal proposito, l’avvocato di Assange Barry Pollack che si è occupato del patteggiamento, ha respinto tale interpretazione dell'accordo sulla distruzione del materiale.
Precisando quanto segue:
"Bisognerebbe chiedere al governo degli Stati Uniti perché ha insistito per includere quella clausola. Il materiale di cui stiamo parlando ha ormai più di dieci anni. Non so fino a che punto ne esistano ancora o che valore possano avere, di certo non hanno valore per la sicurezza nazionale".
In effetti, il tribunale degli Stati Uniti a Saipan ieri ha ammesso, e il giudice ha ritenuto che non vi siano prove che le pubblicazioni di Assange abbiano arrecato danno ad alcun individuo in qualsiasi parte del mondo.
Ha aggiunto Pollack: “hanno insistito affinché egli impartisse all'editore di WikiLeaks l'istruzione di distruggere qualsiasi materiale in loro possesso che non fosse stato pubblicato e Julian si è attenuto a tale disposizione e ha impartito tale istruzione".
Avendo la maggior parte di questo materiale più di un decennio, necessitando, inoltre, un grande quantità di tempo per esaminarlo, vista la grande mole di documenti, è improbabile, ma non certo, che ciò che è rimasto non pubblicato sia di grande importanza per il pubblico.
Questa parte dell'accordo di patteggiamento è stata solo vagamente menzionata in una manciata di articoli di stampa, secondo Lauria, portando a speculare sul fatto che potrebbe significare la cancellazione di parti o di tutto il materiale già pubblicato da WikiLeaks, che, come chiarisce l'accordo, rimane al sicuro.
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