"Direttiva Annibale". I media occidentali continuano a censurare lo scoop di Haaretz sul 7 ottobre

12 Luglio 2024 10:00 La Redazione de l'AntiDiplomatico


The Cradle*

Nonostante il principale quotidiano israeliano Haaretz ha confermato che i comandanti dell'esercito hanno ordinato di uccidere i propri soldati e civili il 7 ottobre, trasformando l'area di confine di Gaza in una "zona di sterminio", i principali media occidentali hanno ignorato la notizia.

Pur cercando notizie in merito, CNN, il New York Times, il Washington Post , la BBC, la Reuters , l'AP, il Wall Street Journal , la NBC News, per fare alcuni esempi, non hanno riportato nulla.

Solo The Guardian e The Independent hanno commentato lo scoop di Haaretz, tentando, però, di minimizzare le rivelazioni con il fatto che l'esercito israeliano "potrebbe aver messo a rischio vite civili" invocando la sua "controversa" procedura nota come Direttiva Annibale.

Uno scenario del tutto diverso quando i principali organi di informazione occidentale hanno ripetutamente diffuso informazioni errate in seguito all’operazione di resistenza palestinese del 7 ottobre. Si ricordano, a tal proposito, le accuse secondo le quali i combattenti di Hamas avrebbero “stuprato” donne israeliane o sull’esistenza di “bambini decapitati”, un’affermazione falsa che il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha persino ripetuto.

"[L’] inchiesta completa di Haaretz avrebbe dovuto suscitare una reazione da parte dei principali giornalisti statunitensi di stanza in Israele. I giornalisti americani avrebbero dovuto coltivare le proprie fonti sin dal 7 ottobre ed essere pronti almeno a eguagliare l’articolo di Haaretz. Invece, l'unica risposta finora è stata un panel ospitato da Piers Morgan e un podcast di Mehdi Hasan/Bassem Youssef", ha scritto all'inizio di questa settimana l’editorialista di Mondoweiss, James North.

Oltre a tacere sulle principali rivelazioni di questa giornata che il presidente degli Stati Uniti ha paragonato a "15 11 settembre", studi recenti dimostrano che gli organi di informazione occidentali tentano a minimizzare la tragedia vissuta dai palestinesi

Secondo uno studio sulla copertura mediatica del genocidio di Gaza nei principali quotidiani statunitensi, per ogni due morti palestinesi, i palestinesi vengono menzionati una volta. Nel frattempo, per ogni morte israeliana, gli israeliani vengono menzionati otto volte, un tasso 16 volte superiore per morte rispetto a quello dei palestinesi.

Inoltre, nell’uso di termini emotivi per l'uccisione di civili, come "massacro", e "orribile", sono usati esclusivamente per gli israeliani. In particolare, la parola "massacro" è stata usata dai principali organi di stampa occidentali per descrivere l'uccisione di israeliani contro palestinesi in un rapporto di 60 a 1, e "massacro" è stato usato per descrivere l'uccisione di israeliani contro palestinesi in un rapporto di 125 a 2.

Un'analisi della copertura della BBC condotta alla fine dell'anno scorso ha rilevato una disparità simile. Ha determinato che termini umanizzanti come "madre" o "marito" venivano usati molto meno spesso per descrivere i palestinesi. Al contrario, parole emotive come "massacro" o "strage" venivano quasi sempre applicate solo alle vittime israeliane di Hamas.

Un esempio esplicito di disumanizzazione si è verificato all'inizio di quest'anno, quando l’editorialista del New York Times Thomas Friedman ha scritto un pezzo intitolato "Understanding the Middle East Through the Animal Kingdom", ovvero "Capire il Medio Oriente attraverso il regno animale”. Nell’articolo, Friedman paragona le nazioni dell'Asia occidentale a vari insetti, mentre equipara gli Stati Uniti a un "leone". "A volte contemplo il Medio Oriente guardando la CNN. Altre volte, preferisco Animal Planet", concluse Friedman.

(Traduzione de l'AntiDiplomatico)

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