La BBC e la strage di Gaza: trapelate le email del corrispondente in Libano dell'emittente inglese

22 Luglio 2024 12:00 La Redazione de l'AntiDiplomatico

Le e-mail trapelate e pubblicate dal centro studi indipendente sul mondo arabo, Jadaliyya, il 18 luglio scorso, hanno rivelato le rimostranze espresse dal personale della BBC in merito alla copertura dell'emittente britannica del genocidio dei palestinesi di Gaza da parte di Israele a partire dal 7 ottobre scorso.

In un'e-mail del 1° maggio, il corrispondente della BBC a Beirut, Rami Ruhayem, ha scritto al direttore generale dell'emittente, Tim Davie, e a diversi altri dipartimenti del suo staff giornalistico, descrivendo “le prove di un crollo nell'applicazione degli standard e delle norme giornalistiche di base che sembrano allineate alla strategia di propaganda di Israele”.

Il giornalista sottolinea che il management della BBC non ha risposto a “una massa di critiche basate sull'evidenza dei servizi” del 7 ottobre e dei giorni successivi.

“Invece di mettere a punto meccanismi per un esame approfondito della produzione e per discussioni inclusive, rispettose e professionali guidate dagli standard e dai valori [della BBC], sembra che la direzione abbia scelto di supervisionare la continuazione della direzione editoriale che la BBC ha preso da ottobre”, si legge nell'e-mail di Ruhayem.

Jadaliyya ha ottenuto anche il contenuto di tutti gli allegati alle e-mail di Ruhayem. Nel primo allegato, il corrispondente della BBC analizza le interviste con gli ospiti israeliani sul canale britannico tra il 10 ottobre e il 25 ottobre.

Nella seconda, analizza i contenuti della BBC relativi all'operazione Al-Aqsa Flood di Hamas.

“Questo articolo non riguarda ciò che è accaduto quel giorno e i giorni successivi; piuttosto, è un'indagine per capire se - e in che misura - la BBC ha applicato, non applicato o semplicemente messo da parte gli standard giornalistici nel trattare le varie affermazioni su ciò che è accaduto quel giorno. Ho riscontrato un continuo declino di alcuni degli standard e dei valori più elementari, che sembrano integrare gli scopi e la strategia di propaganda di Israele”, ha scritto Ruhayem.

“Fin dall'inizio è stato evidente che le affermazioni non verificate sugli atti più atroci compiuti dai combattenti di Hamas contro gli israeliani venivano diffuse e ripetute ai più alti livelli. Anche se non era possibile escluderle, soprattutto in una fase iniziale, si sarebbe dovuto prendere una serie di misure di base; una di queste sarebbe stata quella di assicurarsi che i giornalisti si informassero sulle prove quando tali affermazioni vengono fatte in onda e chiarissero che la BBC non le aveva verificate”, ha aggiunto.

Poi fornisce esempi di tali affermazioni, tra cui quella secondo cui un combattente di Hamas avrebbe aperto lo stomaco di una donna israeliana incinta e ucciso il feto dopo averlo tirato fuori. Ruhayem evidenzia che questa affermazione è stata fatta almeno due volte durante le interviste della BBC senza che i conduttori si siano espressi.

Ruhayem discute poi l' argomentazione fatta in una serie di interviste secondo cui i combattenti di Hamas “andavano di strada in strada”, sparando ai bambini, stuprando le ragazze, decapitando e bruciando vive le persone.

“Alcune domande di base avrebbero potuto far luce su queste affermazioni e aiutare altre squadre a mettere insieme un quadro completo delle atrocità verificate per informare il pubblico. Ma in tutti gli esempi sopra citati e in altri ancora, non sono state poste domande di questo tipo e le affermazioni sono passate senza commenti, chiarimenti o interiezioni di alcun tipo”.

“Ancora una volta, la BBC ha fatto intendere al suo pubblico di aver verificato tutte queste affermazioni, anche se in questi casi non era chiaro cosa - esattamente - avesse presumibilmente verificato”, ha proseguito.

Dall'operazione Al-Aqsa Flood e dall'inizio del genocidio israeliano a Gaza, le rivendicazioni di atrocità commesse dalla resistenza palestinese non sono ancora state verificate.

Il quotidiano israeliano Haaretz ha confermato all'inizio del mese che il 7 ottobre l'esercito israeliano ha ordinato alle truppe di uccidere i propri soldati e i civili, trasformando il confine di Gaza in una “zona di sterminio” secondo la direttiva Hannibal.

Questo fatto era stato ampiamente riportato prima del reportage di Haaretz e ha messo in dubbio le affermazioni secondo cui i combattenti di Hamas avrebbero compiuto uccisioni e devastazioni di massa il 7 ottobre.

Anche le storie degli stupri di massa che sarebbero stati commessi dalla resistenza palestinese rimangono non provate, anche da parte della polizia israeliana, che non è stata in grado di verificare i resoconti delle violenze sessuali commesse dai combattenti palestinesi quel giorno, secondo quanto si legge in un resoconto di Haaretz dello scorso gennaio.

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