Il Venezuela partecipa alla 27ª sessione del Comitato Forestale presso la sede della FAO a Roma

Pubblichiamo la nota dell'Ambasciata della Repubblica Bolivariana del Venezuela presso la Fao sulla 27ª sessione del Comitato Forestale che si sta svolgendo dal 22 al 26 luglio presso la sede dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Alimentazione e l'Agricoltura a Roma

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La Repubblica Bolivariana del Venezuela, attraverso la Rappresentanza permanente presso gli organismi delle Nazioni Unite con sede a Roma, sta partecipando attivamente alla 27ª sessione del Comitato sulle Foreste (COFO 27) che si sta svolgendo dal 22 al 26 luglio presso la sede dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Alimentazione e l'Agricoltura (FAO).

Durante l'intervento dell'Ambasciatrice Marilyn Di Luca Santaella sul punto 4 dell'ordine del giorno, intitolato “Stato delle foreste del mondo: innovazioni nel settore forestale per un mondo più sostenibile”, ha sottolineato l'urgente necessità di adottare misure concrete per affrontare la crisi ambientale causata dal modello capitalistico di produzione e consumo.

“Siamo invitati oggi più che mai, con le nostre capacità, realtà e peculiarità, ad adottare azioni e misure urgenti per affrontare la profonda crisi ambientale generata dal modello capitalista di produzione e consumo. Quando parliamo di foreste, parliamo della Pachamama, come i nostri popoli nativi si riferiscono alla Madre Terra”, ha affermato.

In questo contesto, Di Luca ha sottolineato l'impegno del governo bolivariano, guidato dal presidente Nicolás Maduro, a promuovere l'ecosocialismo come modello alternativo, che si contrappone all'approccio predatorio del capitalismo nei confronti delle risorse naturali. Questo modello si basa sulla partecipazione attiva del popolo e cerca di ridurre gli effetti della crisi climatica attraverso un approccio solidale ed ecologico, garantendo un uso rispettoso e sostenibile delle risorse naturali.

Nonostante le misure coercitive unilaterali illegali che il Paese si trova ad affrontare, il Venezuela, attraverso il Ministero del Potere Popolare per l'Ecosocialismo insieme ad altri enti competenti in materia e con il sostegno della FAO, realizza con successo progetti di sviluppo sostenibile, che includono la riduzione e l'inversione del degrado forestale nei paesaggi produttivi; la conservazione e l'uso sostenibile della biodiversità; un piano nazionale di adattamento al cambiamento climatico in agricoltura, pesca e risorse idriche; la gestione integrata di paesaggi sostenibili per la conservazione del bioma forestale amazzonico; e il progetto TUKUPU, la prima azienda forestale del Paese.

Dal 2022, il Venezuela ha messo in atto un ambizioso piano per piantare 10 milioni di alberi, attraverso programmi come “Un árbol, un estudiante”, “Agroforestería familiar”, “Sembrando vida”, “Ecourbanismo” y “Conservación”, con un'attenzione particolare alla protezione dei bacini idrografici cruciali per la produzione di energia idroelettrica.

L'Ambasciatrice ha sottolineato gli sforzi dei Paesi in via di sviluppo nella conservazione e nell'uso sostenibile delle foreste, evidenziando che, pur non essendo i principali responsabili della crisi climatica, questi Paesi, soprattutto le loro comunità più vulnerabili, sono i più colpiti. A questo proposito, ha invitato i Paesi sviluppati a rispettare i loro impegni nel fornire risorse finanziarie sufficienti e prevedibili, in conformità con il principio delle responsabilità comuni ma differenziate.

In conclusione, Di Luca ha auspicato soluzioni innovative nel settore forestale che tengano conto delle specificità e dei contesti regionali e nazionali e che siano alla portata di tutti, soprattutto dei Paesi in via di sviluppo, sulla base della solidarietà tra Stati.

Citando il Comandante Hugo Chávez Frías, la diplomatica ha concluso: “Non cambiamo il clima, cambiamo il sistema! E come risultato, inizieremo a salvare il pianeta”.

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