Il portabandiera della squadra israeliana alle Olimpiadi di Parigi è Peter Paltchik. E' tristemente noto per un fatto raccapricciante che lo riguarda e che il giornalista statunitense Max Bleumenthal ha reso virale sui social network (nel silenzio pressoché generale delle corporazioni mediatiche)
Il judoka israeliano di origine ucraina che gareggerà nella categoria under 100 kg è stato, infattim uno dei firmatari delle cartucce destinate ai bambini palestinesi della Striscia di Gaza. Dopo l'inizio della guerra di Israele contro la Striscia di Gaza, Paltchik ha postato sul suo account X una foto di munizioni da lui firmate, accompagnata dal messaggio: “Da me a voi con piacere”.
In questo contesto, la giornalista sportiva Leyla Hamed ha osservato che la partecipazione di atleti israeliani come Paltchik “farà sì che questi Giochi Olimpici di Parigi vengano ricordati come i Giochi del Genocidio”.
Max Blumenthal, giornalista statunitense e direttore del sito web Grayzone, nel riportare la notizia ha sottolineato come Israele “raramente vince l'oro perché non ci sono gare olimpiche per massacrare un gran numero di bambini e manipolare i politici occidentali”.
Israel seldom wins gold because there are no Olympic competitions in slaughtering masses of children and manipulating Western political hacks https://t.co/ZLDxFra8tx
— Max Blumenthal (@MaxBlumenthal) July 24, 2024
Kieran Cunningham, capo redattore sportivo dell'Irish Daily Star, ha definito una “vergogna” la scelta. “È una vergogna che Israele, uno stato di apartheid, possa partecipare alle Olimpiadi”, ha scritto. Anche l'attivista algerina Anita Rama ha reagito alla presenza di Paltchik come portabandiera della squadra israeliana alle Olimpiadi, scrivendo: “Questa non è l'Olimpiade dello sport, ma del genocidio e della vergogna”.
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