La strategia golpista dell’opposizione venezuelana è appena entrata in una nuova e pericolosa fase. L'ex candidato dell'opposizione Edmundo González Urrutia si è autoproclamato come "presidente eletto" del Venezuela, dopo aver ignorato i risultati delle elezioni del 28 luglio, che hanno sancito la rielezione dell'attuale presidente, Nicolás Maduro.
In una dichiarazione, González Urrutia ha lanciato un appello sovversivo alle Forze Armate Nazionali Bolivariane (FANB) e ha rivendicato la vittoria, pur non avendo presentato prove dei presunti "brogli" denunciati dall'opposizione radicale. Anzi, prove alla mano il governo bolivariano ha demolito la piattaforma farlocca dell’opposizione creata per rivendicare una vittoria inesistente.
"Abbiamo ottenuto il 67% dei voti, mentre Nicolás Maduro ha ottenuto il 30%. Questa è l'espressione della volontà popolare", ha scritto il leader dell'opposizione, sostenendo cifre che non sono ufficialmente supportate dal Consiglio nazionale elettorale (CNE).
Venezolanos, ciudadanos militares y funcionarios policiales:
— Edmundo González (@EdmundoGU) August 5, 2024
Nuestro mensaje en esta hora decisiva para el futuro de la República. pic.twitter.com/Z7GWTH7rKM
Cifre contraddittorie con quanto in precedenza affermato dalla stessa opposizione che rivendicava di aver ricevuto il 70% dei voti.
Secondo il testo pubblicato sul social network X, Maduro "si rifiuta di riconoscere di essere stato sconfitto", motivo per cui ha giustificato l'applicazione di una misura di forza che disattenda le istituzioni venezuelane. "Ora tocca a tutti noi far rispettare la voce del popolo. Dobbiamo proclamare immediatamente Edmundo González come presidente eletto della Repubblica", si legge nel comunicato.
La mossa dell'opposizione era già stata anticipata la scorsa settimana da Maduro, che aveva avvertito che la destra radicale stava cercando un colpo di Stato per instaurare un "Guaidó 2.0", riferendosi all'autoproclamazione dell'ex deputato Juan Guaidó come "presidente ad interim" nel 2019, con il sostegno del governo statunitense.
"Il governo degli Stati Uniti, insieme a Elon Musk e all'internazionale fascista di Milei, sono in prima linea in un processo di destabilizzazione e in un colpo di Stato contro il popolo e contro la democrazia venezuelana", aveva denunciato Maduro venerdì scorso.
La dichiarazione rilasciata da González è firmata anche dall'ex deputata María Corina Machado, inabilitata politicamente, che ore prima aveva rilasciato dichiarazioni in cui minacciava "terribili conseguenze" per il Paese se Maduro non avesse ceduto alle pressioni dell'opposizione.
"Quello che si prospetta è un processo di destabilizzazione con enormi e terribili conseguenze, non solo in termini di vite umane, ma anche di distruzione interna, e un processo di migrazione di massa che colpisce e destabilizza la regione", ha dichiarato Machado in un'intervista all'emittente televisiva brasiliana Globo.
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