Rabbino vicino a Netanyahu benedice i soldati responsabili dello stupro di gruppo ad una prigioniera palestinese

Meir Mazuz, il rabbino israeliano favorito da Netanyahu e dal suo gabinetto, benedice i soldati che hanno stuprato in gruppo una palestinese rapita a Gaza: "Avete sconfitto il nemico, e allora? Va tutto bene... Non abbiamo il diritto di farlo?... In qualsiasi altro paese, riceverebbero delle medaglie... Non temete i goyim", dichiara.


Perfetta la sintesi dell'ex ministro delle finanze greco Yanis Varoufakis che facciamo anche nostra:

"
Quando un leader religioso ascoltato e riverito dal Primo Ministro del paese tollera lo stupro di gruppo di una prigioniera, si capisce che questo è uno stato canaglia che deve essere trattato come tale. È tempo di boicottare, disinvestire e sanzionare Israele."


Noto per le sue opinioni estremiste, Meir Mazuz è l'alta figura rabbinica israeliana sefardita Haredi, capo della comunità ebraica tunisina e leader spirituale del partito Shas.
L'anno passato, durante una lezione di Shabbat, ha elogiato Baruch Goldstein come colui che “ha evitato un pericolo molto grande” massacrando 29 fedeli palestinesi nella Grotta dei Patriarchi di Hebron nel 1994. Lo riportava il Jersualem Post, citando l'emittente israeliana Walla.

Riferendosi ai fedeli palestinesi uccisi all'epoca, Mazuz ha detto che i fedeli “nascondevano asce, pistole, coltelli sotto i tappeti di preghiera... [ma] grazie a questo ebreo, il pericolo è stato evitato”. In passato, Mazuz è stato anche criticato per aver affermato che gli ebrei dell'ex Unione Sovietica e gli ebrei riformati erano miscredenti che stavano distruggendo l'ebraismo. Nel novemebre del 2023 ha firmato una lettera insieme ad altri 11 rabbini per giustificare le azioni militari contro gli ospedali.

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