Secondo quanto ha riferito il portale Axios, l’operazione che ha portato alle esplosioni simultanee dei cercapersone in Libano, sarebbe stata approvata durante gli incontri tra il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ed i membri del governo.
Axios, citando un funzionario israeliano, ha aggiunto che, nei giorni scorsi, Netanyahu e il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant hanno trascorso diverse ore presso il centro di comando delle Forze di Difesa Israeliane (IDF) a Tel Aviv.
La stessa fonte ha precisato al portale che la decisione di aggiornare gli obiettivi di guerra aveva lo scopo di ribadire come Israele stia spostando la sua attenzione da Gaza al fronte libanese.
Un’altra fonte, invece, ha spiegato che il governo Netanyahu ha effettuato l'attacco per portare la lotta contro il gruppo Hezbollah in una nuova fase, cercando di non degenerare fino al livello di una guerra totale.
Inoltre, ha sottolineato che l'obiettivo dell'operazione era minare la fiducia del gruppo sciita e creare la sensazione nelle file della milizia che i servizi segreti israeliani avessero preso il controllo interno del Movimento libanese.
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