Venezuela. Il ministro degli interni Cabello annuncia l'arresto di altri mercenari alle dipendenze di CIA e CNI

17 Ottobre 2024 17:00 La Redazione de l'AntiDiplomatico

“Vi diamo tutti i dettagli su un nuovo gruppo di mercenari appena smantellato”. In una conferenza stampa nella sera italiana di giovedì 17 ottobre, il ministro degli interni della Repubblica bolivariana, Diosdado Cabello, ha annunciato nuovi arresti nella rete che sta ideando piani terroristici contro il Paese, guidati, ha precisato più volte, dal governo statunitense attraverso la Central Intelligence Agency (CIA) e la Drug Enforcement Agency (DEA), con la partecipazione del Centro Nazionale di Intelligence spagnolo (CNI). Fino ad oggi, ha proseguito Cabello, le autorità venezuelane hanno sequestrato più di 500 armi in varie operazioni delle forze di sicurezza. Di queste, alcune fabbricate negli Stati Uniti, altre in Israele e altre ancora rubate alle forze armate venezuelane. Lo riporta Telesur.




Durante la conferenza stampa Cabello ha accusato direttamente la leader dell'estrema destra venezuelana, María Corina Machado, come il referente interno dei piano golpisti e terroristici. Il piano, ha proseguito il ministro, prevede che il CNI introduca in Venezuela mercenari e armi. I primi sono in contatto con gruppi criminali locali - come il Tren del Llano e il Tren de Aragua - con l'obiettivo di "attaccare poi obiettivi civili e militari, danneggiare la popolazione e assassinare i leader rivoluzionari, il tutto con l'obiettivo di destabilizzare e provocare un violento cambio di governo".

"Sono stati identificati e arrestati i reclutatori incaricati di coinvolgere i mercenari in Colombia e di portarli in Venezuela. Il mercenario Iván Simonovis, protetto dal governo statunitense, è un elemento centrale nelle operazioni di traffico di armi", ha poi precisato.


Attraverso i telefoni cellulari dei detenuti - molti specialisti in hackeraggio per preparare attacchi informatici contro i servizi di base - le autorità venezuelane hanno ottenuto informazioni sui legami creati e reperito fotografie di infrastrutture di servizi vitali, come le raffinerie, obiettivi di presunti attacchi terroristici Le operazioni di sicurezza hanno portato all'arresto di Jonathan Pagan González, cittadino statunitense, fermato nello Stato di Zulia, la cui missione era infiltrarsi nelle organizzazioni religiose, dove aveva il sostegno di gruppi politici già identificati.


Rivolgendosi ai paesi vicini, Cabello ha poi dichiarato come "ciò che viene fatto contro il Venezuela può essere usato contro di loro. Il Venezuela è un laboratorio per testare i metodi che saranno utilizzati contro altri Stati sovrani e indipendenti." In particolare, in relazione alla Colombia, Cabello ha sottolineato come queste operazioni potrebbero danneggiare il paese "dal momento che le agenzie di intelligence denunciate come responsabili di questo piano di colpo di Stato stanno utilizzando paramilitari di quel Paese per attaccare il Venezuela."

Curioso il caso dell'Interpol, come evidenziato dalla giornalista Madelein Garcia, che ha inviato una lettera dichiarando di essere a conoscenza di "una spedizione marittima di armi contrabbandate". Questo il commento della giornalista su X:

"La prova del delitto. Questa è la lettera che l'INTERPOL ha inviato al Venezuela avvertendo di essere a conoscenza di una spedizione marittima di armi contrabbandate dagli Stati Uniti al Venezuela. Sorgono diverse domande: 1. Se lo sapevano, perché non hanno comunicato con le autorità venezuelane. 2. Se sono illegali, l'FBI li ha contrabbandati. 3. L'INTERPOL ha giocato in posizione avanzata."




L'unione civico-militare ideata da Chavez e i servizi di intelligence-sicurezza della Repubblica bolivariana si confermano estremamente efficaci e fedeli a preservare i dettami della Costituzione. "Il Venezuela è pronto a contrastare qualsiasi piano terroristico attivato contro di esso dall'interno o dall'esterno. La patria di Bolívar e Chávez continuerà a godere di pace e tranquillità.", ha concluso Cabello.


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