Aiuti militari last-minute per l’Ucraina prima che entri in carica come quarantasettesimo Presidente degli Stati uniti d’America, Donald Trump.
Sarebbe questa la mossa dell’amministrazione guidata da Joe Biden per utilizzare il resto dei fondi stanziati dal Congresso per aiutare l'Ucraina prima della fine del suo mandato, secondo quanto riferisce Politico, citando due funzionari a condizione di anonimato.
Secondo il media restano da spendere 6 miliardi di dollari approvati a questo scopo, ovvero le nuove forniture di armi a Kiev. Questo importo includerebbe 4,3 miliardi da ritirare dalle riserve esistenti nei depositi militari nazionali e altri 2,1 miliardi da ordinare ad armi alle società di difesa locali.
C’è però la possibilità che questo ultimo invio di armi, viste le tempistiche per l’invio e la contemporanea entrata in carica di Trump, non possa giungere a destinazione.
Tra l’altro, ci sono due fattori che potrebbero bloccare questi aiuti militari. Il primo riguarda la circostanza che il prossimo comandante in capo delle forze armate, ovvero Trump, ha il potere di fermare le spedizioni. Inoltre, il magante ha più volte espresso il suo scetticismo riguardo al sostegno militare all’Ucraina. Allo stesso modo, ha promesso in più occasioni che, se avesse vinto le elezioni, avrebbe posto fine al conflitto ucraino in 24 ore.
Uno degli ostacoli principali è che gli Stati Uniti possono inviare solo il materiale militare che hanno fisicamente a disposizione nei loro arsenali. Pertanto, anche se il budget comprendesse il rimborso al Pentagono per le forniture inviate, i trasferimenti di aiuti dipendono dalla velocità con cui possono essere prodotte o ordinate nuove armi sostitutive.
In questo senso, Charlie Dietz, portavoce del Dipartimento della Difesa americano, ha assicurato che il Pentagono è disposto a continuare a fornire all'Ucraina tutta l'assistenza approvata e si aspetta che nelle prossime settimane vengano annunciati nuovi pacchetti di aiuti.
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