Il Presidente russo Vladimir Putin e il Cancelliere tedesco Olaf Scholz hanno avuto, venerdì, la loro prima conversazione telefonica in quasi due anni. L’incontro, richiesto dalla Germania, ha rappresentato un raro momento di dialogo diretto tra Mosca e Berlino, in un contesto segnato dal conflitto in Ucraina e da tensioni geopolitiche sempre più marcate. Secondo fonti ufficiali tedesche, Scholz ha sottolineato la necessità di una "pace giusta e duratura", ribadendo il sostegno incondizionato della Germania a Kiev e invitando la Russia a ritirare le proprie truppe.
D’altra parte, Putin ha ribadito la posizione russa, attribuendo la crisi alla politica espansionistica della NATO e sottolineando l'importanza di garantire la sicurezza della Federazione Russa. Ha anche ricordato che Mosca rimane aperta a negoziati, ma gli accordi devono riflettere le “nuove realtà territoriali” e affrontare le cause profonde del conflitto. I due leader hanno inoltre discusso le relazioni bilaterali, che Putin ha definito "degradate senza precedenti" a causa delle politiche tedesche.
Nonostante ciò, il Presidente russo ha espresso la disponibilità a riprendere una cooperazione costruttiva nel campo energetico, qualora Berlino lo ritenesse opportuno. La telefonata, durata circa un’ora, ha incluso anche uno scambio di opinioni sulla crisi in Medio Oriente, con Mosca che ha illustrato le proprie iniziative per promuovere soluzioni pacifiche nella regione.
Questo primo contatto, pur non segnando un cambio di rotta immediato, rappresenta un passo simbolico verso il dialogo. Entrambi i leader hanno concordato di mantenere aperto un canale di comunicazione, alimentando la speranza che il confronto diretto possa contribuire a sbloccare la situazione.
*Tratto dalla newsletter quotidiana de l'AntiDiplomatico dedicata ai nostri abbonati
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