La recente decisione degli Stati Uniti di consentire all’Ucraina l’uso dei missili a lunga gittata ATACMS contro il territorio russo riconosciuto a livello internazionale sta sollevando preoccupazioni globali di escalation. Sebbene la Casa Bianca non abbia confermato ufficialmente questa scelta, alcune fonti credibili, come il New York Times, indicano che il presidente Joe Biden avrebbe rimosso alcune restrizioni sull’impiego di queste armi. Il presidente ucraino Zelensky ha accolto con entusiasmo il sostegno occidentale, esortando altri paesi, tra cui la Germania, ad adottare politiche simili.
Nel frattempo, missili ATACMS sono già stati lanciati contro la regione russa di Bryansk, causando danni limitati ma incrementando la tensione. Il Cremlino ha risposto con misure drastiche, aggiornando la dottrina nucleare per autorizzare una risposta atomica anche a eventuali attacchi convenzionali condotti con il supporto di potenze nucleari. Questo cambio è stato definito dal portavoce Dmitri Peskov una misura necessaria per adattarsi alla "situazione attuale", sottolineando che la Russia considera le armi nucleari come ultima risorsa.
Tra le nuove condizioni che giustificano l'uso di testate nucleari, figura l’aggressione con armi convenzionali che minacci gravemente la sovranità russa o quella dei suoi alleati, come la Bielorussia. Questi sviluppi marcano una potenziale svolta nel conflitto russo-ucraino, avvicinando pericolosamente il mondo a un confronto diretto tra NATO e Mosca.
L’uso di missili a lunga gittata da parte del regime di Kiev, con il supporto di potenze occidentali, potrebbe trasformare questa guerra in un conflitto globale. La nuova dottrina nucleare russa lancia un messaggio inequivocabile: un’escalation ulteriore non avrà limiti prevedibili.
*Tratto dalla newsletter quotidiana de l'AntiDiplomatico dedicata ai nostri abbonati
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https://esrt.space/actualidad/524209-serie-aclaraciones-doctrina-nuclear-rusia
https://edition.cnn.com/2024/11/19/europe/ukraine-russia-atacms-biden-strike-intl/index.html
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