CPI, un senatore Usa minaccia di sanzioni gli "alleati"

26 Novembre 2024 07:00 Andrea Puccio

Il senatore repubblicano Lindsey Graham ha minacciato di sanzionare tutti gli alleati degli Stati Uniti se decideranno di sostenere il mandato di arresto emesso dalla Corte penale internazionale questa settimana contro il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e l’ex ministro della Difesa Yoav Gallant per presunti crimini contro l’umanità e crimini di guerra a Gaza.

“Se hanno intenzione di aiutare la CPI come nazione e forzare i mandati di arresto contro Bibi [Benjamín Netanyahu] e Gallant, l’ex ministro della Difesa, imporrò loro sanzioni”, ha detto il legislatore in un’intervista a Fox News.

“Dovranno scegliere tra le canaglie della CPI e gli Stati Uniti. Sto lavorando con [il senatore] Tom Cotton per far approvare al più presto un disegno di legge che sanziona qualsiasi paese che aiuti e istighi l’arresto di qualsiasi politico israeliano”, ha sottolineato.

“Quello che stanno facendo in Israele è cercare di evitare un secondo Olocausto. Quindi, a qualsiasi alleato, Canada, Regno Unito, Germania, Francia, se cercano di aiutare la CPI, li puniremo”, ha detto Graham. “Se aiutano la CPI, schiacceremo le loro economie”, ha minacciato.

“Israele sta lottando per la propria vita […]. E viviamo in un mondo capovolto, dove il primo ministro e l’ex ministro della Difesa israeliano sono perseguiti”, ha denunciato. Il senatore che ha ricordato che né gli Stati Uniti né Israele sono membri della CPI. (RT)

Il nostro ministro degli esteri Antonio Taiani dopo aver appreso della decisione della corte ha detto che prima di prendere una posizione dobbiamo attendere le decisioni dei nostri alleati, ovvero dobbiamo attenerci a quanto deciderà la Casa Bianca. Il nostro ministro dei trasporti Matteo Salvini ha detto che Netanyahu non è un criminale, i criminali sono altri e lo aspetta a braccia aperte nel nostro paese. Questa è la classe politica che ci governa, c’è chi ha mandato in soffitta il cervello e chi se ne frega delle istituzioni internazionali.

Non mi sembra che quando la stessa corte emise un ordine di cattura contro Vladimir Putin le razioni a livello nazionale e internazionali furono le stesse: si chiese a gran voce il suo arresto e in prima linea c’erano proprio gli Stati Uniti e il nostro paese. Altra plateale dimostrazione della politica dei doppi standard.

Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info

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