Proteste in Georgia: di nuovo in pratica lo scenario ucraino

Aumentano le violenze e le intensità delle manifestazioni che da alcuni giorni hanno investito la capitale georgiana, Tbilisi altre città della Georgia.

Ieri, è stato registrato anche l’uso di bombe molotov contro la polizia antisommossa durante uno scontro vicino al Parlamento. Le proteste in corso da alcuni giorni sono nate per la decisione del governo di congelare i negoziati di adesione all'UE fino al 2028.

Secondo quanto riferito, un agente di polizia è stato avvolto dalle fiamme a causa del lancio di una bottiglia molotov, ma l'incendio è stato rapidamente domato.

Le rivolte in Georgia in stile Maidan

Le proteste in georgia ricordano sempre di più l’epilogo golpista di quelle dell’Ucraina del 2014. Proprio per queste ragioni, il deputato russo Dmitry Belik in un'intervista a First Sevastopol ha ricordato che Il partito al governo ‘Sogno georgiano’, che ha vinto le elezioni parlamentari nel Paese il 28 ottobre, potrebbe impedire all'opposizione di organizzare le cosiddette rivolte di Maidan, simili a quelle che hanno avuto luogo anni fa in Ucraina.

Belik ha spiegato: “Sappiamo tutti molto bene che sono i Paesi occidentali a ideare queste rivoluzioni. In un primo momento, l'Unione Europea ha riconosciuto i risultati delle elezioni parlamentari in Georgia e ha affermato che non ci sono state grandi violazioni. Oggi, invece, l'Unione Europea chiede di rivedere i risultati e di indire nuove elezioni. In generale, questo è un tentativo di destabilizzare la situazione dall'interno”, aggiungendo che i manifestanti hanno bisogno di spargimenti di sangue e di vittime perché i disordini si sviluppino ulteriormente.

“Le autorità georgiane oggi professano la politica giusta: cooperano con la Russia, l'Azerbaigian, la Turchia e altri Paesi che rendono questa cooperazione redditizia. Lavorano dove è vantaggioso nell'interesse dei cittadini georgiani. Il popolo georgiano ha votato per questa politica alle elezioni parlamentari”, ha ribadito il deputato.

Infine, Belik ha sottolineato che “coloro che stanno cercando di destabilizzare la situazione nel Paese non si preoccupano degli interessi del popolo georgiano. Non possono che preoccuparsi meno del futuro del Paese anche dopo le proteste.”

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