Milizie jihadiste entrano a Damasco. Caduta la Repubblica araba siriana

08 Dicembre 2024 11:09 La Redazione de l'AntiDiplomatico

Con un’offensiva partita il 27 novembre scorso, in meno di dieci giorni, i gruppi jihadisti capeggiati da Hayat Tahrir al-Sham (HTS) si sono impadroniti di tutta la Siria.

Questa mattina dopo essere entrati Damasco, i leader di Hayat Tahrir al-Sham (HTS) hanno annunciato la caduta del governo siriano.

“Dopo lunghi anni di ingiustizia, tirannia e oppressione, e dopo i grandi sacrifici compiuti dai figli e dalle figlie di questa cara patria, oggi annunciamo al grande popolo siriano e al mondo intero che il regime di Bashar al-Assad è caduto e che è fuggito dal Paese, lasciando dietro di sé un'eredità di distruzione e sofferenza”, si legge in un comunicato di HTS in cui si autodefinisce come ‘Consiglio nazionale di transizione’.

HTS che resta, finora, un'organizzazione terroristica, così come è stata designata dalle Nazioni Unite, nel suo comunicato si è inoltre impegnato a “preservare l'unità e la sovranità del territorio siriano... a proteggere tutti i cittadini e le loro proprietà, indipendentemente dalle loro affiliazioni” e a “raggiungere una riconciliazione nazionale completa”, aggiunge la dichiarazione.

Dopo l'annuncio del rovesciamento del governo, il primo ministro siriano Mohamad Qazi Al-Jalali ha dato la sua disponibilità a collaborare con chiunque sia scelto dal popolo siriano.

“Noi del Consiglio dei ministri tendiamo la mano a tutti i cittadini siriani che sono preoccupati per il futuro e le decisioni del Paese. Invito i cittadini a non causare danni alle proprietà pubbliche e statali”, ha dichiarato Jalali in un comunicato.

Intanto, non si ancora dove sia finito il Presidente sia Bashar al-Assad. L’agenzia Reuters ha riferito nelle prime ore di questa mattina che era salito su un aereo e partito per una destinazione sconosciuta. Il segnale dell'ultimo volo in partenza da Damasco prima che i jihadisti prendessero la capitale è scomparso poco dopo il decollo.

Festeggiamenti sono scoppiati in tutta la Siria e persino all'estero dopo la conferma della fuga di al-Assad.

Si segnala che l'ambasciata iraniana a Damasco è stata presa d'assalto dalla folla mentre quella irachena è stata evacuata. L'Iraq ha anche chiuso il suo valico di frontiera con la Siria e lo ha messo in sicurezza.

Israele approfittando della situazione caotica ha dato ordine ai suoi carri armati di attraversare per la prima volta in 50 anni la barriera di confine con la Siria, mentre l'esercito israeliano aumenta significativamente le sue forze sulle alture del Golan occupate.

L’ONU ha espresso la speranza che il “nuovo capitolo” possa rappresentare migliori opportunità per tutti i siriani.

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