Il governo israeliano, guidato dal primo ministro Benjamin Netanyahu, ha approvato un piano per raddoppiare la popolazione e rafforzare gli insediamenti nelle Alture del Golan, un'area siriana occupata da Israele dal 1967 e annessa unilateralmente nel 1981. La decisione è giustificata, secondo Netanyahu, dalla necessità di garantire la sicurezza di Israele in un momento di crescenti tensioni con la Siria. “Rafforzare il Golan significa rafforzare lo Stato di Israele, e questo è particolarmente importante in questo momento”, ha dichiarato il primo ministro. Il piano prevede l’espansione demografica e lo sviluppo economico dell’area, con particolare attenzione alla città di Katsrin. La mossa si inserisce in un contesto di crescenti operazioni militari israeliane nella regione.
Di recente, l’esercito israeliano ha preso il controllo della zona cuscinetto che separava le forze israeliane da quelle siriane per la prima volta in 50 anni, a seguito della caduta del governo di Bashar al-Assad. L’area è ora presidiata dall’esercito israeliano. Le operazioni militari israeliane hanno provocato reazioni critiche da parte dell’ONU e dei paesi arabi confinanti. Tuttavia, il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, ha difeso la presenza militare, definendo il controllo del Monte Hermon, al confine tra le Alture del Golan e la Siria, di “enorme importanza strategica” per la sicurezza di Israele. Il piano di Netanyahu ha riacceso il dibattito internazionale sull’ambizione espansionistica di Israele, spesso associata al concetto di “Grande Israele”.
Questa teoria, basata su interpretazioni religiose della Torah, descrive un territorio che si estenderebbe dal Nilo all’Eufrate e include parti di Libano, Siria, Giordania, Iraq, Gaza e Cisgiordania. Sebbene Israele respinga le accuse di voler realizzare questa visione, dichiarazioni come quella del ministro delle Finanze Bezalel Smotrich, secondo cui “il futuro di Gerusalemme è espandersi fino a Damasco”, hanno alimentato le speculazioni.
Le Alture del Golan, con circa 20.000 coloni israeliani e una popolazione siriana drusa di dimensioni simili, sono considerate territorio occupato dal diritto internazionale. Tuttavia, solo gli Stati Uniti riconoscono la sovranità di Israele sull’area. La nuova strategia di Netanyahu rischia di infuocare ulteriormente la regione.
*Tratto dalla newsletter quotidiana de l'AntiDiplomatico dedicata ai nostri abbonati
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