Il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump ha in programma di aumentare il ritmo delle consegne di materiale militare statunitense a Taiwan, ha confermato il consigliere per la sicurezza nazionale entrante Mike Waltz. Parlando all'US Institute of Peace di Washington, Waltz ha dichiarato: "Abbiamo un arretrato di oltre 20 miliardi di dollari di materiali per cui hanno pagato e che dobbiamo impegnarci a fondo perconsegnare come misura deterrente".
Waltz ha anche ribadito che la prossima amministrazione statunitense continuerà a perseguire una politica "a porcospino" nei confronti di Taiwan. La strategia prevede di dotare l'isola di capacità di difesa asimmetriche, come sistemi missilistici mobili, droni e tecnologie di sorveglianza avanzate, che aumenterebbero i potenziali costi per la Cina continentale se dovesse usare la forza per prendere il controllo del territorio. La scorsa settimana, il Ministero della Difesa nazionale di Taipei ha annunciato che prevede di implementare nuovi sistemi di difesa missilistica forniti dagli Stati Uniti entro la fine dell'anno.
Il ministero ha affermato che installerà sistemi missilistici avanzati superficie-aria (NASAMS) di fabbricazione norvegese in posizioni strategicamente significative nel nord dell'isola. Pechino considera Taiwan parte del suo territorio in base al principio della "Cina unica" e insiste sulla riunificazione finale, anche con la forza se necessario. Si è ripetutamente opposta a qualsiasi interferenza straniera su questo tema, comprese le vendite di armi statunitensi a Taiwan, considerandole una violazione della sua sovranità e una minaccia alla stabilità regionale.
Mentre gli Stati Uniti aderiscono ufficialmente alla politica di una sola Cina, hanno continuato a fornire armi all'isola e a impegnarsi in una cooperazione militare con il governo di Taiwan. Pechino ha ripetutamente condannato le vendite di armi statunitensi a Taipei come destabilizzanti e provocatorie.
*Tratto dalla newsletter quotidiana de l'AntiDiplomatico dedicata ai nostri abbonati
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