"L'arte della commedia": quando il teatro supera la censura

10 Maggio 2024 11:00 Agata Iacono


di Agata Iacono


"L'arte della commedia", di Eduardo De Filippo, è in scena a Roma nella splendida cornice del Teatro Argentina, dal 7 al 19 maggio, con l'adattamento e la regia di Fausto Russo Alesi.

La commedia è stata scritta nel 1964, inserita nella raccolta "I giorni dispari" ed è stata poco rappresentata, sconosciuta al grande pubblico rispetto ad altre ben più famose pièce teatrali di Eduardo. Eppure, sembra stata scritta oggi. Anzi, è talmente attuale da risultare più coraggiosa, più drammaticamente emblematica di quanto non osino oggi le espressioni artistiche contemporanee. È Teatro nella sua forma più alta: denuncia, fa riflettere, rappresenta, nella finzione e nella parodia, quella cruda realtà che la realtà stessa non riesce più ad esplicitare. In questo senso, il teatro ha una funzione sociale essenziale e pretende, giustamente, il suo riconoscimento, il suo riscatto. Il capannone bruciato di una compagnia di guitti diventa così la tremenda situazione dei luoghi di spettacolo e cultura chiusi durante la pandemia, denigrati a luoghi di unzione. La censura, cui si sottopone la cultura, diventa l'attuale tragica autocensura del pensiero critico, sottoposto al ricatto della impossibilità di fare carriera, di avere dignità, anche se non si omologa conformisticamente.

Eduardo tratta tutti i temi del rapporto tra potere e cultura, attraverso l'ambiguità di una lotta costante tra gli interessi istituzionali, rappresentanti da maschere ridicole e meschine, e gli attori, che invece maschere non sono. Il capocomico della compagnia itinerante chiede al nuovo prefetto di assistere ad una sua rappresentazione teatrale, dove in scena si riverseranno ben 15 situazioni tratte dalla realtà del popolo. Al rifiuto del prefetto, che riconosce al teatro solo una funzione circense, di intrattenimento e distrazione di massa, l'attore lo sfida. Il prefetto non sarà più in grado di distinguere tra i suoi "postulanti", il vero dal falso, la realtà dalla finzione.

Sul palco si succedono tutte le contraddizioni di questa società: il rapporto tra scienza e religione, l'etica perbenista e il divorzio e l'aborto, il ruolo della scuola, della chiesa, della sanità. Tutto in un turbinio disperato senza sosta nella ricerca di rappresentare l'incompatibilità tra essere, apparire, dover essere, dover sembrare.

Tutti pretendono un ruolo riconosciuto, garantito da dignità socialmente riconosciuta e incanalata in categorie, ma al tempo stesso lo negano, lo soffrono e lo ridicolizzano, lo mettono in discussione. Il ruolo preconfezionato diventa una gabbia per chi dovrebbe esserne garante. Immenso Eduardo, che precorre la drammatica epoca di transizione che stiamo vivendo, che osa porre interrogativi, dubbi, che denuncia il conflitto tra potere, istituzioni e ruolo della cultura. Eccezionale il regista e tutta la bravissima compagnia teatrale, che ringrazio per aver avuto il coraggio di mettere in scena una denuncia che oltrepassa il tempo e lo spazio. "Non è Pirandello" fa dire ad un certo punto De Filippo al suo capocomico. "Non sono personaggi in cerca d'autore: è l'attore che cerca la sua autorità" È il teatro che rivendica il suo fondamentale ruolo. Brecht diceva che il teatro non può cambiare il mondo, ma può cambiare gli spettatori e questi, se lo vogliono, possono cambiare il mondo.

Le più recenti da Cultura e Resistenza

On Fire

Quello che ho visto durante la manifestazione per la Palestina del 5 ottobre

di Agata IaconoSono andata alla manifestazione per la Palesina a Roma il 5 ottobre. Volevo fare sentire anch'io la mia infinitesimale voce, presenza, vicinanza, al popolo palestinese dopo un anno dal più...

Emmanuel Todd a l'AntiDiplomatico: "Possiamo salvarci solo accettando la sconfitta della NATO in Ucraina"

di Alessandro BianchiIncontriamo Emmanuel Todd nella sede romana di Fazi, l’editore che ha pubblicato la versione italiana del suo bestseller “La sconfitta dell’Occidente”. Storico,...

La strategia iraniana e il futuro del Medio Oriente - Alberto Bradanini ad "Egemonia"

di Alessandro Bianchi  La reazione dell'Iran ai crimini di Israele si è manifestata con 200 missili nella sera di martedì 1 ottobre. Decine hanno colpito obiettivi israeliani con Teheran...

"Tu e i tuoi colleghi siete troppo ottimisti". La risposta del Professore di Teheran che umilia il giornalista di Sky News

  Al giornalista di Sky news che gli chiedeva un commento sul "fallimento" dell'iniziativa iraniana del lancio di razzi contro Israele, il Professore di Letteratura inglese dell'università...

Copyright L'Antidiplomatico 2015 all rights reserved
L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa