Forze del disordine morale

di Giuseppe Giannini

Il governo di Dio (lo studio della Bibbia nelle scuole), Patria (dei padroni), e Famiglia (declinata in senso tradizionale come forma di controllo sui corpi delle donne), ha in mente di approntare uno scudo penale.

Lo scudo penale è quella misura con cui i governi, in particolari circostanze, tendono a salvaguardare determinate categorie. A proteggerle in quanto da situazioni "estreme", "delicate", possono derivare effetti esorbitanti il normale operato. E che, più o meno direttamente, provocano danni ai terzi. Eccedendo la normale responsabilità insita nel lavoro che si sta svolgendo. Negli ultimi anni se ne è parlato spesso con riguardo alla gestione del covid. Mentre gli stati di emergenza prolungati legittimavano il controllo sociale e le discriminazioni, le parti datoriali reclamavano uno strumento ulteriore di tutela in nome, dicevano, dei lavoratori esposti (dopo averli mandati agli inizi a lavorare senza sistemi di protezione). In realtà una situazione equiparata agli infortuni sul lavoro che, con il Decreto Cura Italia, esonerava le imprese dall'eventuale esborso monetario nei casi di infezione sul luogo di lavoro. Questa però è un'altra (e triste) storia.

Ultimamente il tema ritorna relativamente alle forze dell'ordine. Il governo delle destre, che parte dalla pregiudiziale verso i manifestanti, è acriticamente favorevole alle forze armate, tanto da difenderne le azioni anche quando le evidenze dimostrano il contrario. Al contempo, incapaci di metterle in condizioni lavorative decenti (le dotazioni, i mezzi, il salario), stanno portando avanti da mesi, anche grazie al supporto dei loro media, una campagna di criminalizzazione verso le forme di dissenso sociale e politico. Stando alla narrazione in Italia c'è un clima talmente agitato da ricordare gli anni della cd. Strategia della tensione. Quindi, ogni dichiarazione (le parole di Landini e della Salis) o fatto ( gli episodi isolati di manifestazioni di protesta con scontri) può costituire il precedente pericoloso per il diffondersi di altri ed organizzati episodi di contestazione. Secondo loro le vittime delle violenze sono carabinieri, poliziotti ecc.

E' fuor di dubbio che chi appartiene alle divise armate ricopre un ruolo di particolare responsabilità. Tutelano la collettività, mantengono l'ordine della convivenza, ed eseguono le disposizioni impartite dagli esecutivi e dalla Magistratura. In più rischiano soprattutto quando di mezzo ci sono persone particolarmente violente od organizzazioni criminali. E' vero però che essi godono di una situazione complessiva migliore rispetto agli altri cittadini (il lavoro, l'età per andare in pensione, le prerogative). Ed è anche palese come alcuni eccessi e comportamenti vengono tollerati e protetti (una sorta di pseudoimmunità al pari dei politici) vedendoli raramente pagare per gli abusi.

Giurano fedeltà alla Costituzione e alle leggi ma a volte vanno oltre. E' inutile stare qui a farne l'elenco delle magagne. In tutte le categorie esistono le male marce. Ci sono magistrati deviati, politici corrotti e poliziotti razzisti. E diversi esaltati, picchiatori, infiltrati (dagli anni di piombo ad oggi), e razzisti. Proprio per tali ragioni, e poichè sono in diretto contatto con la popolazione è giusto pretendere un atteggiamento adeguato e rispettoso della divisa che indossano.

D'altro canto è molto raro vedere un carabiniere/poliziotto che paghi per le sue malefatte. Qualora non venga protetto dall'omertà dei colleghi, e sia sottoposto a processo, c'è sempre qualche attenuante a suo favore. Riuscire a risalire alle responsabilità, accertare la verità processuale è impresa paragonabile alle fatiche di Sisifo.

L'ultimo caso balzato alle cronache riguarda la triste vicenda del povero Ramy, ma se ci fermiamo a riflettere per qualche secondo ci vengono in mente: la tortuosa vicenda di Stefano Cucchi; il caso Aldrovandi; la mattanza del G8 di Genova nel 2001, le torture in diversi istituti penitenziari; gli eccessi nei centri dove sono reclusi i migranti.

Questo accade nelle democrazie liberali. Dove gente in divisa, priva di coscienza ed etica, tutt'altro che ligia al dovere, sta lì a difendere il potere ed i padroni (la polizia privata), e si accanisce con i "malcapitati". Pensiamo alle violenze contro i neri e gli stranieri in America ed in Europa; l'utilizzo di taser; i rilevamenti biometrici; le telecamere da Grande Fratello disseminate dappertutto. L'uso spropositato della forza.

Non viviamo in Paesi con regimi autoritari dove la diversità e il dissenso vengono perseguiti eccessivamente (uno su tutti l'Ungheria di Orban tanto cara alla Meloni). Tuttavia, da sempre, i governi liberal usano la forza per placare le proteste sociali. Vedere Robocop fanatici picchiare lavoratori e studenti, etichettarli con disprezzo ("zecche comuniste" , "zingari") inneggiare al Duce o a Pinochet, non giova alla democrazia. Che poi ci siano provocatori da attenzionare è doveroso.

Solo che la propaganda del regime sfrutta un linguaggio che appartiene ad altre epoche e contesti ( le cellule eversive) o fuori luogo (la presunta pericolosità dei Centri Sociali). In diverse manifestazioni è possibile osservare come dinnanzi a soggetti vestiti di nero, i famosi Black Block, che hanno tutto il tempo di arrivare, organizzare e compiere atti volti a mettere a soqquadro le città, spesso le stesse forze, che magari poco prima hanno caricato i manifestanti pacifici, rimangono ferme a guardare. Lasciandoli fare, esasperando il clima, in tal modo le violenze degenerano, e diventano il pretesto per deligittimare la manifestazione stessa o l'intero movimento.

Quindi non c'è nessuna ragione per accordargli questo tipo di protezione. Lo scudo penale equivalerebbe all'impunità. Sottraendo i possibili interventi riparatori da parte della Magistratura che dovrebbe fare il suo corso. Magistratura che ogni settimana è vittima delle ingiurie delle destre e che vede all'orizzonte il suo depotenziamento democratico a causa della separazione delle carriere con lo sdoppiamento del CSM e maggiori poteri di indirizzo e controllo da parte del governo.

I sindacati di polizia e le destre si oppongono al numero identificativo o ad altri dispositivi di riconoscimento, rendendo difficile individuare eventuali colpevoli. Di questo passo, il rafforzamento dell'esecutivo a scapito del potere giudiziario, insieme all'impunità delle forze della repressione, faranno strabordare l'amministrazione reazionaria della società. Infatti, il Decreto Sicurezza in discussione in Parlamento introdurrà l'aggravvio di pene per qualsiasi forma di disobbedienza civile: blocchi stradali, occupazioni di case, resistenza passiva.

Sordi alle problematiche sociali, lontani dal garantire i diritti civili, i governanti spostano la trattazione nel campo penalistico e dei reati. Corriamo il rischio di avvicinarci alle situazioni vissute drammaticamente sotto le dittature militari in America Latina. O forse hanno in mente uno Stato di polizia? Qui non è in questione il fatto di perseguire i comportamenti fuorvianti, le violenze gratuite, pensiamo agli eccessi degli ultras tollerati dal sistema-calcio. E' in ballo la tenuta della democrazia, che è basata sullo Stato di diritto. Nel quale sono assicurati : la divisione dei poteri; il divieto di indebite ingerenze; la libera informazione; la libertà di manifestazione del pensiero ( e della critica); il dissenso.

Mentre nei talk i liberal (dal pd a La Repubblica) ed i conservatori se la prendono con i facinorosi, decontestualizzando i fatti, e reclamando ordine ( e disciplina?). Puntualmente i benpensanti citano le dichiarazioni che fece Pasolini sui fatti avvenuti a Valle Giulia nel '68, quando attaccò i manifestanti figli di papà che se la prendevano con i poliziotti- proletari. La sua critica però non era rivolta verso chi esprimeva la rabbia del vivere in una società ingiusta e diseguale. D'altronde i borghesi conformisti abitano in una dimensione altra. Vogliono città vivibili, ma non le frequentano. Le stesse città che producono emarginazione e povertà. Che ne sanno loro della qualità della vita, chiusi nelle loro belle abitazioni del lusso, o vogliamo immaginarci che, come i comuni mortali, anche essi vadano a fare la spesa nei market o che si spostino prendendo i mezzi pubblici?

Nel frattempo i fatti incresciosi continuano: attiviste di Extinction Rebellion trattenute in questura, fatte denudare e costrette a piegarsi sulle gambe.

La conferma che un clima di intolleranza diffusa e di ogni tipo di abuso è diventato cosa normale in un Paese in cui il disordine morale è un fatto normalizzato.

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