L'AntiDiplomatico intervista Fabio Massimo Parenti, docente di Relazioni Internazionali all'Università CFAU. Sul contesto internazionale l'analisi del Prof. Parenti è chiara. "Si va verso l'inevitabile e progressivo isolamento dell'occidente dal resto del mondo, che non può non rivolgersi alla Cina e alle sue rete di scambio".
E ancora: "Gli Usa non godono più di legittimità e fiducia dai paesi del resto del mondo come ci dimostra quello che è successo al recente Vertice di Singapore, con persino gli alleati storici che non hanno accettato diktat militari in chiave anticinese".
Sulla guerra in corso in Ucraina l'analisi di Parenti è per la costruzione di una pace che parta dalla posizione e dalle iniziative cinesi come via più semplice di successo. "Ricostruire un sistema di sicurezza regionale sostenibile per l'Europa e il mondo è l'unica via per la pace in Ucraina. E da questo punto di vista la posizione cinese è proprio il punto di riferimento per creare le precondizioni necessarie. Le linee guida della politica estera cinese - fuori la logica dei blocchi da nuova guerra fredda e al centro dialogo, cooperazione, multilateralismo - devono essere il punto di riferimento", sostiene Parenti.
"La Cina gioca al momento una posizione di neutralità attiva e non seguirà l'occidente sulla questione ucraina", afferma Parenti rispondendo a coloro che vedono frizioni tra Pechino e Mosca. "E questo soprattutto in relazione alle richieste di Wasghington di spingere per la destabilizzazione di Mosca. Eventualità che la Cina non può semplicemente permettersi".
Sulla posizione italiana e sul piano di pace abbastanza grottesco presentato dall'Italia sono molto dure le parole del Prof. Parenti. "Ci siamo messi nelle condizioni di essere co-belligeranti non di neutrale dialogo. Ci hanno riso dietro a quel piano proprio per questo: è stato solo un marketing politico". E ancora: "Quella dell'Italia è stato un suicidio verso una potenza nucleare da cui dipendiamo e dipenderemo per i prossimi anni dal punto di vista per l'approviggionamento energetico".
Infine un passaggio molto significativo sull'informazione di guerra presente oggi in Italia che tende a dividere tra buoni (coloro che propagandano le veline del governo) e tutti gli altri (descritti con vari epiteti tipo). "Questo ragionamento binario così marcato porta alla chiusura delle piazze e al dossieraggio dei servizi segreti delle voci dissonanti. I media italiani alimentano la contrapposizione binaria, alimenta lo scontro e allontana la pace. Alimenta ragionamenti binari semplificatori e fa terra bruciata del pensiero critico, marginalizzando le pluralità delle ragioni delle parti", ha concluso.
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