L’economista e professore di Economia Politica, fondatore e direttore del Centro Studi di Economia e Politica, il messicano Miguel Angel Ferrer, torna ad occuparsi Venezuela attraverso il suo blog ospitato da TeleSur. Ferrer scrive: «Con la dichiarazione del rappresentante in Venezuela della FAO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura) il quale ha affermato che il Venezuela non ha bisogno di aiuti umanitari, il governo del presidente Nicolás Maduro vince una nuova battaglia nella guerra mediatica scatenata dalla destra interna e dagli Stati Uniti contro il processo bolivariano in corso da quasi 20 anni».
L’economista spiega l’importanza della presa di posizione ufficiale della FAO: «Le parole del rappresentante della FAO rappresentano un solido baluardo contro i tentativi dell’oligarchia e dell’imperialismo di creare l’immagine di un Venezuela nel caos a causa della mancanza di alimenti per la popolazione. La creazione di questa immagine deve servire come giustificazione per un intervento straniero che abbia la facciata di un aiuto umanitario, ma con il chiaro proposito di rovesciare il governo bolivariano».
«Ciò che la FAO ha diplomaticamente affermato - spiega Miguel Angel Ferrer - è che in Venezuela non vi è scarsità di alimenti; l’apparente scarsità è frutto di due vecchie pratiche ben conosciute dal popolo messicano: l’occultamento e l’accaparramento volti alla speculazione commerciale alla ricerca di più elevati profitti. E nel caso del Venezuela, con il proposito di destabilizzare e rovesciare con l’ausilio militare straniero il presidente Maduro e far deragliare la rivoluzione anticolonialista e antimperialista iniziata nel 1999 dal Simón Bolívar del XXI secolo, il Comandante Hugo Chávez».
I tempi sono cambiati in America Latina, quindi evidenzia Ferrer, «la destra venezuelana e internazionale (…) hanno ben chiaro che in Venezuela non esistono le condizioni per un golpe militare classico tipo Pinochet o Videla. Così come nemmeno per un golpe blando stile Ucraina o come quello ordito contro Hugo Chávez nel 2002», quindi hanno deciso di puntare tutte le proprie carte sulla guerra mediatica. «Da qui parte la dura campagna di bugie, esagerazioni, distorsioni e assolute invenzioni sulla situazione economica venezuelana. Per questo il parere della FAO acquista una importanza capitale».
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