di Fabrizio Verde
Tutti conosciamo la frase pronunciata da Malcom X riguarda il ruolo talvolta nefasto e mistificatorio di certi media mainstream.
«Se non state attenti, i media vi faranno odiare le persone che vengono oppresse e amare quelle che opprimono», affermava l’attivista statunitense per i diritti degli afroamericani. Una considerazione che possiamo estendere al comportamento tenuto dai media mainstream nei confronti del leader venezuelano Hugo Chavez, oggetto di attacchi e mistificazioni anche dopo la sua morte avvenuta 4 anni fa.
Anche se vi è da dire che nonostante questa incessante opera di discredito la popolarità di Chavez presso l’opinione pubblica venezuelana resta ancora molto alta: l’83% dei cittadini consultati considera che Chavez sia stato il presidente con maggiore leadership nella storia del paese, mentre il 79% ritiene che sia stato il politico con maggiore leadership a livello internazionale.
Tornado alle fake news costruite con l’intento di demolire la sua opera, l’emittente RT ne ha raccolte alcune.
Lo si accusava di aver regalato il petrolio venezuelano. Così rispondeva il Comandante: «Dicono che regalo il petrolio, hanno una lista: all’Argentina, Chavez ne ha regalato questa quantità; quest’altra a Cuba: si tratta di una menzogna, questo è parte della politica internazionale del Venezuela, del meccanismo di cooperazione che stiamo disegnando».
Addirittura il 31 gennaio del 2002, due deputati dell’opposizione spalleggiati da una poderosa campagna di stampa, sollecitarono presso il Tribunale Supremo di Giustizia una perizia psichiatrica nei confronti dell’allora presidente venezuelano per «instabilità mentale». Ragion per cui Chavez avrebbe dovuto abbandonare il su incarico. Ovviamente l’organo supremo della giustizia venezuelana rigettò la petizione.
Secondo il giornalista Ruben Wisotzki il leader venezuelano era sì pazzo, ma «d’amore per il popolo venezuelano».
Hugo Chavez veniva inoltre perennemente accusato di essere un feroce dittatore. Nonostante dal 1998 al 2014 in Venezuela si fossero celebrati ben 20 processi elettorali e nel 2013 il leader bolivariano fosse stato rieletto in una tornata elettorale dove l’affluenza fu dell’80,49%, in un paese dove il voto non è obbligatorio.
Nel 2004 lo scrittore uruguaiano Eduardo Galeano, autore del libro ‘Le vene aperte dell’America Latina', affermò che in Venezuela vi era «un divorzio esemplare tra la realtà reale e la realtà virtuale, che i media mostrano come unica realtà possibile».
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