Venezuela: strategia golpista e guerra mediatica contro la Rivoluzione Bolivariana



di Fabrizio Verde

Prosegue come da copione la destabilizzazione del Venezuela: dopo le manovre portate avanti in seno all’OSA con la complicità di Luis Almagro, adesso l’opposizione - che continua a mantenere volutamente l’Assemblea Nazionale in stato di oltraggio - è tornata a vecchie pratiche come la violenza golpista in piazza.

Parallelamente viene portata avanti una spietata guerra mediatica che colpisce incessantemente il Venezuela bolivariano, che insieme alla Siria, detiene il poco invidiabile record di essere il paese più infamato a livello mondiale. La propaganda post-veritiera del circuito informativo mainstream punta a mostrare il Venezuela come una brutale dittatura che silenzia tutte le voci in dissenso.

Una rappresentazione completamente falsa e lontana dalla realtà.

Intanto continuano le manovra golpiste dell’opposizione che non ha mai perso la propria attitudine a voler sovvertire con la violenza quanto decretato dal popolo nelle urne. In questo audio è possibile ascoltare due dirigenti della MUD che parlano apertamente di far scorrere del sangue in occasione della marcia convocata dall’opposizione nella giornata di ieri. «Finché non ci sarà del sangue non succederà un cazzo», queste le crude parole intercettate che fotografano nitidamente i piani della MUD.

Una strategia che viene sviluppata mentre si censura che il Venezuela ha ricevuto un pubblico riconoscimento dal segretario esecutivo del Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite, Larry Devoe, per le azioni implementate al fine di garantire i diritti umani a tutto il popolo venezuelano. Devoe ha poi denunciato come la tematica diritti umani, viene utilizzata per alterare l’ordine costituzionale del Venezuela.

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