di Fabrizio Verde
L’America Latina, con Cuba e Venezuela in testa, è da sempre uno dei campi di battaglia preferiti dove i media mainstream usano scaricare tonnellate di fake news. Non staremo qui a ricordare perché bisognerebbe racchiuderle in un libro.
Vogliamo però soffermarci sull’ultima perla di Omero Ciai, ‘inviato di Repubblica che con un suo articolo ha provocato la protesta via Twitter dell’ambasciata della Repubblica Bolivariana del Venezuela in Italia.
#Repubblica Omero Ciai inviato in Venezuela? Perché non mostri le manifestazioni violente? pic.twitter.com/zMYjCJW7BJ #NoMasTerrorYViolencia pic.twitter.com/NbhSllUlO4
— Embavene Italia (@embavenitalia) 25 aprile 2017
Intanto bisogna iniziare col dire che Omero Ciai non è inviato a Caracas, ma scrive comodamente da Miami dove risiede, come si può evincere da questo articolo comparso sul quotidiano ‘Il Manifesto’. Inoltre non è nuovo a casi di mistificazione, questo articolo del professor Gennaro Carotenuto lo testimonia.
Nel caso specifico, che ha provocato la protesta della missione diplomatica venezuelana in Italia, ‘l’inviato’ di Repubblica parla genericamente di 26 morti per le proteste, senza specificare che le violenze sono state cercate e volute dall’opposizione venezuelana con l’intento di destabilizzare il governo Maduro.
Mentre sulle morti scaturite dalle violenze, rimandiamo a questo articolo di teleSUR, dove viene spiegata la situazione nel dettaglio.
Ancora una volta, i nostri media confermano come l’informazione mainstream sia manipolata al fine di servire determinati interessi e colpire quesi paesi che non si allineano al pensiero unico dominante. La Repubblica Bolivariana del Venezuela costituisce un esempio da manuale.
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