di Fabrizio Verde
Per arrestare l’ondata di violenza terrorista scatenata nel paese dalla destra venezuelana, il presidente Maduro ha convocato un’Assemblea Nazionale Costituente. Curiosamente quegli stessi dirigenti oppositori, come Capriles e Freddy Guevara ad esempio, che ne chiedevano con forza la convocazione in passato, adesso la rifiutano categoricamente gridando all’autogolpe. La contromossa dell’eterogenea coalizione che si oppone al chavismo riunita nella MUD è la convocazione di un plebiscito, previsto il 16 luglio, contro Maduro e l’Assemblea Nazionale Costituente.
L’avvocato costituzionalista Hermann Escarra ha spiegato che la convocazione di un plebiscito non è contemplata nella Costituzione del 1999. «Esiste la figura del referendum consultivo, regolato dalla Costituzione. Ma dev’essere il Consiglio Nazionale Elettorale a convocarlo».
Escarra ha inoltre fatto notare che la figura del plebiscito è stata nel passato utilizzata da governi dittatoriali diretti da uomini politici come Augusto Pinochet, Marcos Perez Jimenez, Alfredo Stroessner e Adolf Hitler. Singolare che si richiami a questa figura proprio chi protesta contro il ‘dittatore’ Maduro. Oppure si tratta di un’involontaria indicazione dei propri riferimenti politici?
Sulla stessa lunghezza d’onda dell’avvocato costituzionalista è sintonizzato anche il giornalista Juan Eduardo Romero, che segnala il plebiscito in Venezuela come «meccanismo integrante della guerra non convenzionale in Venezuela.
Il presidente del Venezuela, Nicolas Maduro, ha spiegato che «l’unico potere che può organizzare, dirigere e stabilire i meccanismi di qualsiasi processo elettorale si chiama Consiglio Nazionale Elettorale. Solo il CNE può organizzare qualsiasi tipo di processo elettorale». Per poi aggiungere che «nessuno può pretendere di convocare una consultazione pubblica vincolante violando la Costituzione, per conto proprio».
Pdte. @NicolasMaduro sobre la AN: Nadie puede pretender convocar consultas de carácter vinculante si no cumple con las leyes pic.twitter.com/H3faTapSFk
— Prensa Presidencial (@PresidencialVen) 4 luglio 2017
Facciamo un esempio: domani la Lega, Forza Italia e il Movimento 5 Stelle annunciano la convocazione di un plebiscito per la legittimità del governo Gentiloni. Sarebbe ritenuta legale questa mossa? Il governo Gentiloni dovrebbe dimettersi in seguito alla votazione non prevista dalla nostra Costituzione?
Nonostante l’illegalità del plebiscito, il presidente dell’Assemblea Nazionale Borges, si appella agli articoli 333 e 350 della Costituzione redatta nel 1999 e sempre rifiutata dai dirigenti dell’opposizione, dichiarando: «Imponiamo a tutti il disconoscimento dell’imbroglio costituente, la nomina di nuovi poteri pubblici e la convocazione di elezioni per un nuovo governo».
Siamo al golpismo aperto. La MUD vuole mostrare forza e capacità di mobilitazione perché è evidente il rifiuto generato nella società venezuelana per l’ondata di violenza terrorista scatenata nel paese. Un’inchiesta realizzata dalla società Datanalisis ha rivela che l’85% dei venezuelani non è disposto a partecipare alle guarimbas, le proteste violente che hanno provocato morte e terrore a Caracas.
In ultima analisi, il plebiscito convocato dall’opposizione è senza ombra di dubbio illegale. L’intento nascosto è quello di creare una sorta di governo parallelo per favorire la recrudescenza dei fatti violenti e finanche un’eventuale intervento straniero.
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