da La Jornada
Intellettuali ed accademici hanno criticato la posizione del governo messicano di fronte della crisi venezuelana, schiacciata sulla politica interventista USA. Hanno affermato che la solidarietà con i popoli ed il principio di non ingerenza, che hanno caratterizzato la diplomazia messicana per decenni, oggi non esistono e che quanto dichiarato e le azioni del ministro degli Esteri, Luis Videgaray, sulla vicenda, non rappresentano il sentire del popolo messicano.
In una dichiarazione hanno aggiunto che un regime come quello di Enrique Peña Nieto, segnato da corruzione, criminalità ed impunità, non ha alcuna qualità morale per presentarsi come un presunto difensore della democrazia e della giustizia. Questa posizione mira ad occultare la grave crisi umanitaria e la sistematica violazione dei diritti umani esistenti nel paese, hanno sottolineato.
Raggruppati nel capitolo Messico della Rete di Intellettuali ed Artisti in Difesa dell'Umanità, hanno condannato le aperte minacce del presidente Donald Trump in merito al fatto di non escludere una soluzione militare per il paese sudamericano, poiché violano l'ordine giuridico internazionale e, particolarmente, i principi fondatori dell'Organizzazione delle Nazioni Unite.
Hanno anche invitato la comunità internazionale ad aggiungersi al rifiuto di dette minacce e ad essere vigile davanti alle eventuali dirette aggressioni armate, attraverso terzi paesi, o per l'azione, sotto copertura, di gruppi paramilitari così come l'imposizione di sanzioni o blocchi tendenti ad un virtuale isolamento del Venezuela
È un imprescindibile dovere che l'America Latina ed i Caraibi si conservino come zona di pace, hanno evidenziato personalità come Pablo Gonzalez Casanova, ex rettore dell'Università Nazionale Autonoma del Messico; Ana Esther Ceceña, Miguel Concha, Catalina Eibenschutz, Margarita Favela, Carlos Fazio, Magdalena Gómez e Nayar López. La dichiarazione è stata anche sottoscritta da collettivi ed organizzazioni sociali, tra cui il Comitato di Solidarietà Monsignor Óscar Arnulfo Romero.
Inoltre, hanno respinto le misure coercitive del governo USA.
(Traduzione di Francesco Monterisi*)
*Pubblichiamo su gentile concessione dell'autore
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