Venezuela: ecco il saldo della violenza terrorista scatenata dall'opposizione



di Fabrizio Verde

Da aprile a luglio di quest’anno il Venezuela è stato investito da un’ondata di violenza golpista scatenata dalle forze di opposizione. Proprio come nel 2014 quando con il piano denominato ‘La Salida’, le forze di opposizione volevano rovesciare il governo legittimamente eletto attraverso la violenza.

In alcuni ben precisi e circoscritti punti del paese si sono verificati atti di violenza, anche apertamente terrorista, promossi da un’opposizione che non ha mai abbandonato la via eversiva. Anche per volere dei burattini che ne tirano i fili direttamente da quel di Washington. Purtroppo anche questa volta a pagare il prezzo più caro è stato il popolo venezuelano.

Tra gli organizzatori troviamo i principali dirigenti dell’opposizione. Quella stessa recentemente premiata dall’Unione Europea con il Premio Sakharov per i diritti umani. I dirigenti che saranno giudicati per crimini come incitamento all’odio, sono: Julio Borges, Ramón Muchacho, Miguel Pizarro, Henrique Capriles, Gaby Arellano, Juan Requesens, David Smolansky, María Machado, José Manuel Olivares, Juan Guaidó, Carlos Paparoni, Freddy Guevara. Costoro hanno fomentato la spirale di violenza parte di un vasto piano insurrezionale con supporto internazionale dei soliti noti.

I piani golpisti sono però stati sconfitti grazie alla lungimirante strategia messa in campo dal presidente Maduro. Attraverso la convocazione di un’Assemblea Nazionale Costituente, secondo quanto prevede la Costituzione della Repubblica Bolivariana del Venezuela. Tale iniziativa trovò pieno sostegno del popolo venezuelano. In 8 milioni si recarono alle urne nonostante un clima da guerra civile, con attentati terroristici, creato dai gruppi di assalto paramilitari al servizio dell’opposizione.

Quattro mesi dopo l’insediamento, l’Assemblea Nazionale Costituente ha approvato una importante ‘Legge contro l’Odio, per la Convivenza Pacifica e la Tolleranza’, allo scopo di difendere il diritto alla pace e punire i comportamenti violenti ed eversivi. Miranti, inoltre, a colpire la sovranità venezuelana.

La legge è stata elaborata dalla Commissione per la Verità, la Giustizia, la Pace e la Tranquillità pubblica (Covejuspaz), che ha inoltre fornito alcune cifre molto eloquenti. Un’ulteriore smentita alle tonnellate di fake news propalate dal circuito informativo mainstream che per mesi ha accusato il governo venezuelano di praticare una feroce repressione a fronte di proteste pacifiche. Offrendo una realtà semplicemente capovolta. Dove le vittime diventano carnefici.



Il segretario esecutivo della commissione e del Consiglio Nazionale dei Diritti Umani, durante un’audizione davanti all’Assemblea Nazionale Costituente, ha spiegato che:

  • Tra aprile e luglio, 4.439 atti di violenza sono stati perpetrati nelle principali città del paese.

  • 121 persone sono state uccise e 1.958 persone ferite, di queste 829 sono ufficiali degli organi di sicurezza statale, 73 feriti da armi da fuoco.

  • La violenza dell'opposizione ha generato inoltre 917 attacchi contro le imprese e gli stabilimenti privati e 913 attacchi contro le istituzioni pubbliche.

  • 10 scuole sono state attaccate e parzialmente distrutte durante questi eventi.

  • Sono stati attaccati otto ospedali, uno di questi è il pediatrico Hugo Chávez, che si trova a El Valle, Caracas, dove 54 bambini erano ricoverati, tra cui 28 neonati e 6 bambini in terapia intensiva, che per sicurezza furono costretti al trasferimento.

  • 166 unità di trasporto sono state distrutte.

  • Le organizzazioni pubbliche hanno ricevuto un totale di 300 attacchi.

  • 2 centri di stoccaggio di cibo sono stati bruciati.

  • 12 stazioni della metropolitana di Caracas sono state vandalizzate.

  • Il Sistema Elettrico Nazionale ha subito 30 attacchi.

In due messi e mezzo di lavoro la Covejuspaz ha ascoltato 178 vittime dirette e indirette delle violenze, 71 familiari delle vittime, 85 feriti e 22 persone che hanno subito attacchi ai propri beni.

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