di Fabrizio Verde
Giornata importante, quella di ieri, per il Venezuela. Il presidente Maduro ha infatti annunciato una serie di misure che dovrebbero permettere al paese di liberarsi dalla morsa delle sanzioni, per iniziare a marciare verso il recupero dell’economia. Attualmente devastata dalla guerra economica.
Si tratta di quelle misure che Maduro stava per annunciare il giorno in cui attraverso l’utilizzo di droni carichi di esplosivo, settori dell’opposizione golpista venezuelana, coadiuvati da Colombia e Stati Uniti, hanno cercato di uccidere il presidente venezuelano. Un attentato che i fake media italiani, nonostante le numerose evidenze emerse, continuano a definire ‘presunto’.
¡Todo listo para el arranque de la Reconversión Monetaria! Elevemos las banderas del Programa de Recuperación Económica, Crecimiento y Prosperidad. Vamos a derrotar la Guerra Económica; pido a Dios su bendición y al pueblo su apoyo. ¡Venceremos! pic.twitter.com/l57Bh8i1sB
— Nicolás Maduro (@NicolasMaduro) 18 agosto 2018
Bolivar e salari ancorati al Petro
«Se dollarizzano i prezzi, io ‘petrolizzo’ il salario», così Maduro ha annunciato il nuovo aumento salariale che vale 60 volte lo stipendio mensile corrente. In un nuovo sistema che prevede l’ancoraggio del bolivar sovrano alla criptomoneta Petro, a usa volta legata al barile di petrolio venezuelano.
I prezzi di beni e servizi saranno determinati grazie a un sistema di fissazione e ancoraggio al Petro. «Tutti i prezzi sono dollarizzati», ha denunciato Maduro, quindi «dobbiamo andare verso un processo di adattamento equilibrato ed equo basato su standard internazionali e con l'ancoraggio a Petro.
Il presidente ha anche annunciato l'istituzione di un sistema di equilibrio dei prezzi per i prodotti di base del Plan 50 in Petro, con la corrispondente equivalenza in Bolivar Sovrani. Tra i prodotti prioritari di Plan 50 ci sono caffè, zucchero, riso, pasta, fagioli, carne, latte (liquido e in polvere), formaggio bianco, prosciutto, maionese, mais (bianco e giallo), pollo, pesce, farina di grano, olio, nonché vari articoli di igiene personale.
#Anuncio Presidente Nicolás Maduro: Cada Petro como punto de anclaje del Bolívar Soberano, tendrá un valor de 3.600 Bs.S pic.twitter.com/Zq4ntphZ9k
— Banco Central de Venezuela (@BCV_ORG_VE) 17 agosto 2018
Disciplina fiscale
Il piano per la ripresa, la crescita e la stabilità economica include anche cambiamenti nelle questioni fiscali e tributarie per aumentare le entrate e ridurre il deficit fiscale.
A questo proposito, il presidente Maduro ha annunciato l'aumento del tasso di imposta sul valore aggiunto (IVA) di quattro punti percentuali, adeguandolo dal 12 al 16 percento, mantenendo le esenzioni per beni e servizi essenziali.
Viene stabilito inoltre, il pagamento di anticipi dell'1% sulle vendite giornaliere dei contribuenti speciali, che sono complessivamente 133 mila. Nel settore finanziario e assicurativo sarà del 2%.
Allo stesso modo, per quanto riguarda la tassa sulle grandi transazioni finanziarie (IGTF), viene stabilito un intervallo compreso tra lo 0% e il 2% per l'universo dei contribuenti speciali, ad eccezione del settore industriale e produttivo, necessario per stimolare l'attività produttiva nazionale.
Niente IVA su alimenti e medicine
Beni di consumo di massa, come il cibo e le medicine saranno esenti da imposta sul valore aggiunto (IVA), come parte di una serie di leggi che fanno parte del nuovo sistema fiscale e tributario che sarà presentato all’Assemblea Nazionale Costituente (ANC).
«Sono esonerati tutti i beni di consumo di massa e necessari alla popolazione, come il cibo, le medicine e i beni per l’industria agricola», ha spiegato il ministro per la Comunicazione, Jorge Rodriguez, dal Palazzo Miraflores della capitale Caracas.
La criptomoneta Petro come bastione per stabilizzare l’economia
La criptovaluta venezuelana Petro è la prima al mondo ad essere sostenuta dalle riserve di petrolio. Si tratta di un pilastro fondamentale che ha implementato il governo nazionale al fine di ottenere la ripresa economica del paese, ha spiegato l'economista Luis Gavazut.
Una valuta non inflazionistica, strumento di stabilizzazione, il cui comportamento viene determinato dal prezzo di un barile di petrolio. Gazavut ha affermato che il Petro «non soffrirà oscillazioni perché il suo comportamento sarà determinato dal prezzo del petrolio. Quindi il Petro manterrà un valore stabile nel tempo, che non potrà essere manipolato da pagine straniere come Dólar Today, perché dipende dal prezzo del petrolio internazionale».
Inoltre, nota l’economista, «la cosa interessante di questa misura adottata dal governo nazionale è che il Petro non può solo ancorarsi al petrolio, ma anche ad altre ricchezze che il paese possiede come l'oro, il coltan, i diamanti».
di Alessandro BianchiE' autore di War Is a Force That Gives Us Meaning (2002), best seller che è stato finalista dei National Book Critics Circle Award. Ha insegnato giornalismo alle università...
Sulla vicenda della donna iraniana nuda nel campus, le cui immagini sono diventate virali, monta la strumentalizzazione politica.Al di là dei proclami “social”, cosa si sa realmente?...
di Loretta Napoleoni - San Diego 5 novembre 2024 E’ stata una notte elettorale brevissima in California, poco prima delle 22 con i risultati parziali dei primi swing states, prima...
di Clara Statello per l'AntiDiplomatico Kiev rompe il tabù: il fronte del Donbass sta crollando. Lo ha ammesso apertamente il maggiore generale ucraino Dmitry Marchenko. "Non è un segreto...
Copyright L'Antidiplomatico 2015 all rights reserved
L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa