di Fabrizio Verde
L’entrata in vigore della lista con venticinque prodotti a prezzo concordato - sopratutto generi alimentari - affiancata a riconversione monetaria, nuovo bolivar sovrano agganciato alla criptomoneta Petro, aumento dell’IVA (con l’esonero di tutti i beni di consumo di massa) e della benzina ora praticamente gratuita, oltre alla tassazione sulle grandi transazioni finanziarie segna il completamento di questa prima fase di recupero economico per il Venezuela.
Il paese è finalmente passato al contrattacco dopo una lunga fase di resistenza agli assalti. Sia sul versante economico che su quello della violenza politica. I recenti attacchi con droni carichi di esplosivo, miranti a decimare la dirigenza boliviariana confermano che anche su questo versante la battaglia è ancora lunga.
#ATENCIÓN| publicada nuevamente la gaceta con ajustes en los primeros 25 productos, de 1.149 pasa la lista a 1.117 en #PETRO pasa de 0,319168 a 0,310278. Por ejemplo, el precio de harina panadero de 52 baja a 20 ojo también con el atún de 140 gr #Venezuela pic.twitter.com/CCrRpesLhM
— Madelein Garcia (@madeleintlSUR) 23 agosto 2018
Il presidente Maduro, da Miraflores, ha annunciato mano dura contro gli speculatori. «Va incarcerato chiunque speculi», ha dichiarato il massimo dirigente della Rivoluzione Bolivariana. Evidenziando, a titolo di esempio, come in un supermercato situato a Miranda i proprietari avessero «i frigoriferi vuoti, ma i magazzini pieni di carne di manzo; e adesso sono in arresto per aver aumentato in maniera speculativa i prezzi di oltre il 200%». Una severità necessaria oltre che richiesta da una popolazione stanca di subire soprusi quotidiani da parte di speculatori senza scrupoli.
«Questo è il mio programma di ripresa economica, redatto con molta saggezza e strategia, ho grande fiducia sul nostro avanzamento, stiamo attaccando la speculazione e vinceremo», ha affermato un Maduro evidentemente fiducioso che le nuove possano portare il Venezuela fuori dalla secche in cui la sua economia è rimasta incagliata.
Esto se compra con 600 bsS #preciosjustosacordados pic.twitter.com/uI5QUvm7b9
— Dollysalas (@dollysalas) 22 agosto 2018
Contro la speculazione scendono in campo 68 pubblici ministeri
Il procuratore generale della Repubblica Bolivariana del Venezuela, Tarek William Saab, ha informato che ben 68 pubblici ministeri sono già stati sguinzagliati nel paese al fine di rilevare e punire eventuali comportamenti speculativi da parte dei commercianti.
I pubblici ministeri, spiega Saab, avranno il compito di «individuare chi cerca di violare, alterare e compromettere le misure implementate a favore del popolo», ha dichiarato alla tv Venezolana de Televisión (VTV) secondo quanto riportato dall’agenzia AVN.
1. En este momento desarrollamos operativo especial con más 250 efectivos de la PNB junto a funcionarios de @sundde_ve supervisando los establecimientos ubicados en los cuatro Cuadrantes de Paz de La Candelaria, para vigilar que se cumpla la Ley Orgánica de Precios Justos pic.twitter.com/gTVUJZGIAb
— Néstor Luis Reverol (@NestorReverol) 23 agosto 2018
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