La Cina costruirà 1000 scuole in Iraq

22 Dicembre 2021 23:40 La Redazione de l'AntiDiplomatico

In seguito all'accordo di ritiro delle forze della coalizione statunitensi dall'Iraq, il 16 dicembre scorso due aziende cinesi hanno concordato la costruzione di 1.000 scuole in Iraq.

Gli accordi, che comprendono 15 contratti, sono stati firmati ieri e segnano il primo passo all'interno di un più ampio accordo mediato lo scorso novembre tra Iraq e Cina per la costruzione di altre 7.000 scuole da realizzare in tutto il Paese.

Lo sforzo di costruzione totale del progetto di edilizia scolastica in Iraq sarà realizzato attraverso altre due fasi, la successiva per la costruzione di 3.000 scuole seguita dalla fase finale per la costruzione di altre 4.000.

Il funzionario del Ministero degli alloggi iracheno Hassan Mejaham ha affermato che l'Iraq ha bisogno di 8.000 scuole "per colmare il divario nel settore dell'istruzione".

Secondo l' UNICEF , ci sono attualmente circa 3,2 milioni di bambini in età scolare in Iraq che non vanno a scuola, e in zone come Diyala o Salah al-Din, la percentuale di bambini che non va a scuola raggiunge il 90%.

Gli accordi sono stati firmati ieri durante una cerimonia alla presenza di Li Daze, vicepresidente della Power Construction Corporation of China (PowerChina), e Koo Jun, direttore regionale di Sinotech.

Gli accordi sono stati firmati alla presenza di Karar Muhammad, direttore del Comitato supremo dello stato iracheno per l'edilizia scolastica.

PowerChina, un conglomerato di proprietà statali cinese, comprende circa 780 società. È la quinta impresa di costruzioni al mondo ed è rinomata per i suoi lavori sulla diga delle Tre Gole e per il treno ad alta velocità Pechino-Shanghai.

Nell'ottobre 2019, Iraq e Cina hanno concordato accordi per portare in Iraq una serie di progetti infrastrutturali cinesi in cambio della vendita di circa 100.000 barili di petrolio iracheno.

Le più recenti da Mondo Multipolare

On Fire

Alessandro Orsini - Una risposta, molto rispettosa, a Liliana Segre

  di Alessandro Orsini*  Risposta, molto rispettosa, a Liliana Segre. Il dibattito sul genocidio a Gaza, reale o presunto che sia, non può prescindere dalle scienze sociali. Nel suo...

La doppia Waterloo della Francia

   di Giuseppe Masala per l'AntiDiplomatico In più di una circostanza ho scritto che oltre agli USA a vivere una situazione estremamente complessa in materia di conti con l'estero (debito/credito...

L'Europa ha perso la guerra in Ucraina (ma potrebbe finire anche peggio)

  di Clara Statello per l'AntiDiplomatico L’Unione Europea è stata sconfitta nella guerra in Ucraina. Lo ha detto domenica sera il premier ungherese Victor Orban parlando al canale...

Cosa significa l’assassinio di Kirillov per il conflitto in Ucraina

di Clara Statello per l'AntiDiplomatico   Esattamente una settimana fa, il premier ungherese Viktor Orban, di ritorno da un incontro con Donald Trump a Mar-a-Lago, annunciava che queste sarebbero...

Copyright L'Antidiplomatico 2015 all rights reserved
L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa