Secondo quanto emerge da un articolo apparso ieri sul quotidiano britannico Daily Express, il Presidnete degli Stati Uniti d’America Biden sarebbe stato umiliato in seguito al fatto che la Russia ha concluso un importante accordo energetico ventennale con l'Iran. Inoltre, l'espansione dei legami bilaterali tra Mosca e Teheran arriva nel mezzo del conflitto del paese eurasiatico con l’Ucraina.
Ciò avviene, secondo l'articolo, dopo l'incontro del presidente iraniano, Seyed Ebrahim Raisi, con il suo omologo russo, Vladimir Putin, a gennaio a Mosca, capitale russa, dove entrambi hanno concentrato la loro attenzione sulla cooperazione nel settore petrolchimico in particolare.
Si sottolinea, inoltre, che le compagnie energetiche russe sono pronte a svolgere un ruolo più importante nell'industria petrolchimica iraniana, presentando un altro ostacolo per gli stati occidentali che stanno disperatamente cercando di porre fine alla loro dipendenza dalle esportazioni russe di combustibili fossili, si legge nel testo.
Riferendosi alle dichiarazioni rese dal ministro del petrolio iraniano, Javad Oyi, sull'intenzione di Russia e Iran di aumentare significativamente la loro cooperazione nel settore finanziario e bancario, petrolio, gas, petrolchimico ed energia nucleare, il media ricorda che entrambi i governi pianificano di espandere il loro commercio annuale ad almeno $ 40 miliardi nei prossimi tre anni.
Il quotidiano britannico precisa che la decisione di Mosca e Teheran di condurre i loro scambi bilaterali nella propria valuta potrebbe essere un grande impulso per il rublo, che è stato duramente colpito dopo che i paesi occidentali hanno sanzionato la Russia per l’operazione militare contro il suo vicino.
Iran e Russia, entrambi obiettivi degli embarghi statunitensi, hanno raggiunto un significativo miglioramento dei loro legami bilaterali, favorito da una visione comune su questioni economiche, militari, nucleari e pacifiche.
In questo contesto, hanno firmato tre accordi a maggio durante una visita del vice primo ministro russo, Alexander Novak, a Teheran.
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