di Giulio Chinappi*
Prima la visita di Xi Jinping a Mosca, poi quella di Lula a Pechino, e infine il viaggio del ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov nel Paese sudamericano: nel giro di un mese, questi tre eventi diplomatici hanno confermato la nascita di una solida intesa tra la Federazione Russa, la Repubblica Popolare Cinese e il nuovo Brasile di Luiz Inácio Lula da Silva. Una nuova importante spinta verso il multilateralismo, visto l’importante peso specifico della prima potenza latinoamericana, la cui politica estera sta prendendo una piega sempre più chiaramente antiegemonica e multipolarista.
Lunedì, Sergej Lavrov è arrivato in Brasile, prima tappa del suo viaggio latinoamericano, che lo vedrà recarsi anche in Venezuela, Nicaragua e Cuba. Giunto a Brasilia, il capo della diplomazia russa è stato ricevuto dal suo omologo Mauro Vieira. Il ministro brasiliano ha affermato che l’elezione del presidente Lula ha contribuito a dare una nuova spinta alle relazioni bilaterali con Mosca, come dimostra il rapporto ufficiale sulla politica estera russa del 2023, approvato lo scorso 31 marzo dal presidente Vladimir Putin: “Il fatto che il documento del 2023 menzioni il Brasile separatamente e non come membro del MERCOSUR e dei BRICS, come nel documento del 2016, mostra il peso specifico del nostro Paese, in particolare dopo l’elezione del presidente Lula, e il nostro percorso volto a riportare la politica estera del Brasile alle sue radici. Entrambi i nostri Paesi, infatti, svolgono un ruolo importante nella comunicazione internazionale. Inoltre, questo aspetto delle priorità di politica estera della Russia indica la natura matura delle relazioni bilaterali e rende chiaro che, come il Brasile, anche la Russia ritiene che i legami bilaterali siano cruciali per il sistema delle relazioni internazionali“, ha osservato il diplomatico.
Da parte sua, Lavrov ha confermato il sostegno di Mosca alla candidatura di Brasilia per un seggio permanente nel Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite: “Come parte dei nostri sforzi congiunti per trovare un modo equo per riformare i meccanismi e le istituzioni della governance globale, coopereremo strettamente nelle piattaforme delle Nazioni Unite, in particolare all’interno del Consiglio di sicurezza, di cui il Brasile è attualmente un membro non permanente. Oggi, abbiamo ribadito il nostro sostegno alla candidatura del Brasile per un seggio permanente nel Consiglio di sicurezza dell’ONU, e sosteniamo in questa direzione anche l’India e la necessità di soddisfare gli interessi del continente africano“, ha sottolineato Lavrov.
Il ministro degli Esteri russo ha ricordato che il Brasile assumerà la presidenza del Gruppo dei 20 il prossimo anno, mentre alla Russia spetterà la presidenza dei BRICS. “In termini di coordinamento delle nostre attività di politica estera, questo crea una buona opportunità per vedere come potremmo trarre vantaggio da una situazione in cui tutti i membri dei BRICS fanno anche parte del G20 per garantire vantaggi reciproci. Inoltre, c’è anche un intero gruppo di membri del G20 che condividono la posizione dei Paesi BRICS su questioni cruciali“, ha sottolineato Lavrov.
Sia la Russia che il Brasile sostengono il processo di allargamento dei BRICS, considerando le candidature ufficiali di Paesi come Algeria, Argentina e Iran, ma anche l’interesse di Arabia Saudita, Turchia, Egitto e Tunisia. “Vediamo i BRICS come una struttura diplomatica creativa che ha dimostrato un’utilità straordinaria, anche grazie a uno strumento come la Nuova Banca di Sviluppo, che ora è guidata dall’ex presidente del Brasile Dilma Rousseff“, ha detto Vieira. Il Brasile, secondo il ministro, ha un ruolo speciale nei BRICS “in termini di consolidamento di un nuovo ordine mondiale multipolare con la consapevolezza generale che tutti i partecipanti hanno una voce legittima nelle discussioni sulle importanti questioni globali“. Il diplomatico ha anche notato il fatto che la popolazione combinata dei Paesi BRICS costituisce quasi la metà del mondo intero, “e questo significa che l’associazione ha una responsabilità speciale per il futuro del pianeta“.
Secondo Lavrov, Russia e Brasile sono solidali con la necessità di riformare le istituzioni della governance globale, comprese le istituzioni finanziarie: “Abbiamo un approccio comune ai compiti di riformare le istituzioni della governance globale, il presidente [brasiliano] Lula de Silva ne ha parlato molto di recente, questo vale anche per le istituzioni finanziarie e i compiti di espandere la rappresentanza dei Paesi in via di sviluppo in questi istituzioni finanziarie“, ha detto il ministro russo. Brasile e Russia concordano anche sulla condanna dell’uso delle sanzioni economiche unilaterali: “Le consideriamo illegittime e nocive perché politicizzano il lavoro di piattaforme internazionali specializzate“, ha affermato, a tal proposito, Lavrov. Secondo il massimo diplomatico russo, gli approcci di Mosca e Brasilia rispetto agli eventi in atto nel mondo sono consoni, i Paesi sono uniti dal desiderio di promuovere “la formazione di un ordine mondiale più giusto, veramente democratico, policentrico”.
I due Paesi hanno inoltre preso accordi riguardo lo sviluppo comune di settori strategici quali la cooperazione sull’uso pacifico dell’energia nucleare, le esplorazioni spaziali e l’agricoltura, oltre a sviluppare ottime relazioni in campo culturale, umanitario ed educativo.
Al termine dell’incontro tra i due ministir degli Esteri, Lavrov ha visitato la residenza del capo di Stato brasiliano, consegnando un invito del presidente Vladimir Putin per il suo omologo Lula in vista dello svolgimento del Forum Economico Internazionale di San Pietroburgo.
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