Correva il settembre del 2022 quando la presidente dell’Honduras, Xiomara Castro, in un suo intervento in seno all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, chiedeva la fine della "dittatura economica neoliberale" e del "colonialismo" globale.
Nel suo discorso, oltre a sottolineare i soprusi a cui era stato sottoposto il suo paese reduce da ben 13 anni di dittatura, evidenziava che la democrazia elettorale non è sufficiente per ottenere il benessere materiale e spirituale del popolo honduregno, dato che cinque su dieci dei suoi connazionali sono costretti a vivere in condizioni di estrema povertà.
"Affinché il nostro Paese sopravviva, dobbiamo rifiutare questa cosiddetta austerità che premia coloro che concentrano la ricchezza nelle mani di pochi e aumenta in modo esponenziale la disuguaglianza”, denunciava la presidente.
Inoltre bollava come inaccettabile questo ordine mondiale arbitrario, in cui esistono Paesi di terza e quarta categoria, mentre coloro che si credono civilizzati non si stancano di portare avanti invasioni, guerre, speculazioni finanziarie e di crocifiggerci con la loro inflazione.
Evidentemente alle parole, Xiomara Castro ha fatto seguire i fatti: è di questi giorni infatti la notizia che l’Honduras ha chiesto l’ammissione formale alla Nuova Banca di Sviluppo dei BRICS, un'istituzione composta da Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica.
La richiesta della presidente honduregna è stata presentata alla direttrice della banca, l'ex presidente brasiliana Dilma Rousseff, durante la sua visita alla città cinese di Shanghai.
Il capo di Stato ha espresso fiducia nell'istituzione per trovare i meccanismi per sviluppare l'economia del Paese e fornire una diversa qualità di vita alla popolazione.
Nei prossimi giorni, una commissione tecnica si recherà dalla nazione centroamericana per iniziare il processo di adesione alla banca BRICS.
La presidente si è recata in Cina per una visita ufficiale di sei giorni, durante la quale avrà un incontro con il suo pari, Xi Jinping, nel corso del quale sono stati firmati accordi e memorandum in vari settori.
Il 26 marzo, l'Honduras ha annunciato la rottura ufficiale delle relazioni con Taiwan e il riconoscimento dell'esistenza di un'unica Cina. Lo stesso giorno, i rappresentanti di Tegucigalpa e Pechino hanno firmato un comunicato congiunto per l'instaurazione di legami diplomatici.
In tale documento, i due governi si sono impegnati a sviluppare legami amichevoli basati sui principi del rispetto reciproco della sovranità e dell'integrità territoriale, della non aggressione, del non intervento negli affari interni dell'altro, dell'uguaglianza, del mutuo beneficio e della coesistenza pacifica.
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