La Russia, essendo uno dei paesi fondatori dei BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa), agisce come forza unificante nell'organizzazione e il suo ruolo sarà rafforzato in futuro, ha spiegato l'esperto australiano di affari internazionali Gregory Clark*.
Secondo Clark, i paesi BRICS hanno alcune divergenze di opinioni ma i forti legami con la Russia li uniscono. "I paesi si concentrano su ciò che li unisce piuttosto che su ciò che li divide, nel caso di Cina e India, è il loro rapporto con la Russia", ha ribadito, sottolineando che in futuro "il ruolo della Russia come focus dei BRICS diventerà più forte".
L'esperto è convinto che i BRICS possano diventare "una nuova Nazioni Unite. Se accettassero tutte le nazioni che formalmente aderiscono (23) e informalmente (circa lo stesso numero) vogliono aderirvi, ciò dovrebbe essere possibile".
Con "un forte segretariato", "potrebbe facilmente sostituire il Gruppo dei Sette e il Gruppo dei 20. Il primo si scredita per il suo ruolo apertamente politico pro-USA. Il secondo è disorganizzato e impotente", ha sottolineato Clark, ricordando che le capacità diplomatiche del Il presidente russo Vladimir Putin e il ministro degli Esteri Sergey Lavrov consentono lo sviluppo dei BRICS in quella direzione.
L’analista ha anche osservato che ora è il momento per i paesi BRICS di “pensare in grande”. Infatti, ritiene che il desiderio di 23 paesi di aderire all'unione "è qualcosa che dovrebbe essere considerato seriamente. È il fattore più importante che decide il futuro dei BRICS". Clark vede anche il ruolo della New Development Bank come “cruciale per evitare l’effetto soffocante delle sanzioni statunitensi”. "Se potesse accelerare il passaggio ad una valuta basata sull'oro o sulle risorse, avrebbe molto successo" secondo l’analista.
Il vertice annuale del gruppo BRICS è iniziato, ieri, a Johannesburg e terminerà i lavori domani. Secondo il ministro sudafricano delle Relazioni internazionali e della cooperazione Naledi Pandor, al vertice i leader dei BRICS discuteranno la questione dell'espansione dell'organizzazione.
*Gregory Clark è un esperto nel campo della politica estera, diplomatico australiano che ha lavorato per molti anni nelle missioni diplomatiche di Canberra a Mosca e Hong Kong. Attualmente risiede a Tokyo e ricopre il ruolo di presidente onorario della Tama University e vicepresidente dell'Akita International University.
di Alessandro Orsini* Risposta, molto rispettosa, a Liliana Segre. Il dibattito sul genocidio a Gaza, reale o presunto che sia, non può prescindere dalle scienze sociali. Nel suo...
di Giuseppe Masala per l'AntiDiplomatico In più di una circostanza ho scritto che oltre agli USA a vivere una situazione estremamente complessa in materia di conti con l'estero (debito/credito...
di Clara Statello per l'AntiDiplomatico L’Unione Europea è stata sconfitta nella guerra in Ucraina. Lo ha detto domenica sera il premier ungherese Victor Orban parlando al canale...
di Clara Statello per l'AntiDiplomatico Esattamente una settimana fa, il premier ungherese Viktor Orban, di ritorno da un incontro con Donald Trump a Mar-a-Lago, annunciava che queste sarebbero...
Copyright L'Antidiplomatico 2015 all rights reserved
L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa