La posta in gioco della visita di Assad in Cina

Il presidente siriano Bashar al-Assad è arrivato in Cina questa mattina per la sua prima visita nel paese asiatico dall'inizio della guerra in Siria, durata 12 anni, in vista dell’incontro con il suo omologo cinese, Xi Jinping. È stato riferito che il presidente siriano parteciperà questo sabato alla cerimonia di apertura della 19esima edizione dei Giochi asiatici.

Assad è accompagnato dalla First Lady Asmaa Al-Assad e da una delegazione composta dal ministro degli Esteri Faisal Al-Mekdad, dal ministro degli Affari presidenziali Mansour Azzam, dal consigliere presidenziale Luna Al-Shibel, dal ministro dell'Economia e dal ministro degli Esteri del commercio, Mohammed Samer Khalil, così come da altri alti funzionari.

La Cina ha mantenuto il suo sostegno alla Siria nella crisi che attraversa il paese arabo a causa della piaga del terrorismo e dell’intervento e dell’occupazione illegale del suo territorio da parte delle truppe di alcuni paesi, guidate dagli Stati Uniti.

Gli Stati Uniti, infatti, che mantengono acute le tensioni con la Cina, guidano una cosiddetta “coalizione” internazionale in Siria e le loro forze sono illegalmente schierate in diverse basi militari nel paese arabo.

Diverse voci hanno sottolineato gli sforzi di Pechino per espandere la propria presenza nella regione dell’Asia occidentale, soprattutto dopo aver mediato un accordo a marzo tra Arabia Saudita e Iran.

Alcuni media, infatti, suggeriscono che il nuovo sviluppo delle relazioni Pechino-Damasco dimostra che il gigante asiatico sostiene la legittimità di Assad e del suo governo a livello internazionale, nonostante i tentativi degli Stati Uniti di ostacolare il cammino della riconciliazione arabo-siriana e il processo politico della Siria.

Allo stesso modo, la Cina potrebbe svolgere un ruolo importante nel futuro della ricostruzione siriana, dal momento che il paese arabo ha aderito alla Belt and Road Initiative (BRI) nel gennaio 2022, nota anche come progetto della Nuova Via della Seta.

L’iniziativa potrebbe aiutare molto la Siria a superare le sanzioni, poiché è diventata la più grande piattaforma di cooperazione internazionale al mondo, poiché forma un insieme di collegamenti marittimi e ferroviari tra Cina ed Europa.

Secondo l'accademico cinese Yin Gang, citato dal quotidiano locale Global Times, Assad “si occuperà della cooperazione pratica incontrando i leader cinesi, compresa la ripresa di progetti come la costruzione di bacini artificiali, giacimenti petroliferi e altre infrastrutture, così come le nuove potenziali aree di cooperazione”.

In merito a questa visita del leader siriano in Cina, l'Agence France-Presse ha citato le parole della portavoce del ministero degli Esteri cinese Mao Ning durante la conferenza stampa quotidiana: "Crediamo che la visita del presidente Bashar al-Assad approfondirà la fiducia politica reciproca e la cooperazione in vari campi tra i due paesi, spingendo le relazioni bilaterali verso un nuovo livello.”

Ning ha ricordato che la “la Cina e la Siria hanno una profonda amicizia tradizionale. La Siria è stata uno dei primi paesi arabi a stabilire relazioni diplomatiche con Pechino.”

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