Per 29 giorni nessun bombardamento russo o siriano. E durante questa tregua, circa 90 i siriani uccisi ad Aleppo da colpi di mortaio e missili sparati dai “ribelli” asserragliati con ostaggi nella parte orientale della città.
Ora la tregua è finita e, ovviamente, riparte la bufala degli “ospedali pediatrici bombardati dai russi ad Aleppo est”.
Repubblica pretende di attestare l’ennesima strage (“21 morti, anche 5 bambini”) con un servizio fotografico (“Raid Aleppo, colpito ospedale pediatrico: la struttura dopo il bombardamento”) di ben tre foto: la prima (come la seconda, alterata con un filtro per dare l’”effetto polvere”) riprende un letto ad una piazza e mezza che non si capisce cosa ci faccia in un ospedale pediatrico; la seconda foto riprende, effettivamente, un reparto di neonatologia. Ma di quale città? Repubblica assicura che l’ospedale era sotterraneo ma la finestra a sinistra (qui cerchiata in rosso) dimostra tutt’altro.
E le tracce del bombardamento? Ovviamente, nessuna: tutto è in piedi - persino il separé (foto 1) - e intatto; neanche un calcinaccio per terra o un muro sbrecciato. Completa il “reportage” la foto tre: un tizio, per strada, vestito da “chirurgo”, che non si capisce cosa dovrebbe attestare.
Insomma, una bufala ancora più farlocca di quella dell’altro “ospedale pediatrico bombardato ad Aleppo est” che avevamo documentato qualche tempo fa. Ma, in nome di Dio, quanti ne sono questi ospedali pediatrici ad Aleppo est?
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